Grattacielo Pennacchi all’asta, sospesa la procedura espropriativa

Stop all’asta per gli immobili del grattacielo Pennacchi pignorati.

Il presidente e legale rappresentante della Pennacchi C. srl, Maurizio Pennacchi, difeso dall’avvocato Maria Antonietta Cestra, ha ricusato il giudice dell’esecuzione Marco Giuliano Agozzino e la procedura è stata congelata.


Il magistrato ha sospeso il procedimento espropriativo e trasmesso il ricorso al presidente del Tribunale di Latina, Caterina Chiaravalloti, che dovrà ora decidere come procedere.

La Pennacchi C. srl è oggetto di procedura immobiliare promossa dall’istituto di credito Dobank spa, per via dell’esposizione debitoria della stessa, titolare del complesso immobiliare.

In vendita sono stati messi ben 265 lotti, per un totale di 352 unità immobiliari, e la srl ha più volte evidenziato una serie di problemi, considerando che il grattacielo di 22 piani, realizzato all’inizio degli anni ’60, è da sempre gestito in maniera unitaria, occupando l’intero isolato compreso tra Corso Matteotti, via Don Morosini, via Adua e via Pisacane, con due condomini di otto e dieci piani, collegati da un piano interrato adibito a garage e servizi comuni, una piastra commerciale al livello della strada e un piano di uffici.

Tutto con impianti energetici e spazi in comune, che oltretutto rimangono in carico alla società pignorata, con le relative difficoltà per chi non sarà più in affitto da quest’ultima, ma dovrebbe godere di beni comuni gestiti dalla società essendo proprietario di un proprio immobile.

Problemi che tra l’altro si sono manifestati di recente con la sala Bingo.

Rigettate le richieste di compiere una precisa individuazione della delimitazione dei vari lotti messi in vendita, di una riorganizzazione del complesso immobiliare, comprese le parti comuni, e della individuazione delle accessioni, delle pertinenze e delle eventuali servitù, è scattata l’istanza di ricusazione.