In provincia di Latina è tornata a tenere banco la questione rifiuti. Nella giornata di giovedì sono stati momentaneamente chiusi gli impianti della società Rida Ambiente, che come annunciato resteranno inattivi fino al prossimo 6 agosto a causa di alcuni lavori di manutenzione straordinaria ritenuti indifferibili. Per evitare effetti collaterali a catena sul servizio pubblico di raccolta dei rifiuti in decine di Comuni, dalla Regione Lazio hanno deciso di indirizzare in via temporanea il conferimento verso gli impianti di altre imprese del settore. Una soluzione tampone che però ha lasciato interdetti i vertici di Rida: nel corso di una recente riunione istituzionale avevano infatti prospettato nel dettaglio due strade alternative, che avrebbero comunque permesso di continuare a smaltire i rifiuti presso gli impianti della stessa società di Aprilia. Società che, di fronte all’indirizzo intrapreso dalla Pisana, prospetta strascichi di natura giudiziaria.
Di seguito, il contenuto integrale di una missiva inviata giovedì a firma del presidente del Cda di Rida Ambiente, Fabio Altissimi, indirizzata alla direzione regionale Ciclo dei rifiuti, alla direzione regionale Capitale naturale, parchi e aree protette, alla direzione generale per l’Economia circolare, al presidente della Regione, all’assessorato delegato al Ciclo dei rifiuti e impianti di trattamento, smaltimento e recupero, al capo di gabinetto della Pisana, all’avvocatura regionale e all’Arpa, oltre che per conoscenza alla Direzione distrettuale antimafia di Roma, alle Prefettura di Latina e Roma, ed alle Procure di Latina, di Roma e Velletri.

«Come già accennato con la nostra in oggetto, il giorno 13/07/2021, prima per le vie brevi e poi con formale e-mail che alleghiamo, siamo stati convocati dal Prefetto di Latina, S.E. Dott. De Falco. Al tavolo, oltre che alla scrivente, erano presenti, sempre convocati da S.E. il Prefetto, il Presidente della Provincia, Ing. Carlo Medici e il Sindaco di Latina, Dott. Damiano Coletta. Accertate nel corso della riunione le inderogabili e improcrastinabili necessità di manutenzione straordinaria di Rida Ambiente, S.E. il Prefetto ha ribadito il quesito, anticipato per le vie brevi, se fosse possibile ciò nondimeno individuare soluzioni alternative per non riverberare eventuali disfunzioni, a monte, sul servizio pubblico comunale di raccolta dei rifiuti. In quella sede, la Rida Ambiente ha quindi proposto due possibili interventi, ovvero:
1. Continuare il conferimento presso Rida Ambiente di tutti i rifiuti provenienti dai 54 comuni clienti, da sottoporre alla biostabilizzazione vista l’altissima putrescibilità del rifiuto accertata con le periodiche analisi merceologiche (i cui esiti generali sono stati comunicati alla Regione, tra l’altro, con nostro prot. 391B del 07/07/2021). A tal fine, occorre utilizzare un macinatore mobile (già nelle nostre disponibilità), in grado di sostituire la parte attualmente in manutenzione. La scrivente ha quindi chiesto soltanto che la Regione, come avvenuto nel passato in casi analoghi, si facesse carico dei conseguenti aspetti autorizzativi (anche per utilizzare le attuali aree di stoccaggio dell’impianto TM all’interno dell’edificio) sia per lo scarico e stoccaggio del EER 20.03.01 che per la macinazione a mezzo di trituratore mobile, nonché dei profili inerenti all’individuazione e messa a disposizione di discariche sul territorio (così come già messe a disposizione degli impianti TM sia dalla Regione Lazio con ordinanze n. Z00010 del 01/04/2021; n. Z00011 del 10/04/2021; Z00013 del 20/04/2021; Z00017 del 14/06/2021, n. Z00019 del 30/06/2021, nonché dalla Sindaca Metropolitana di Roma Capitale con l’ordinanza odierna; in entrambi i casi, le ordinanze hanno completamente escluso l’impianto della scrivente non indicandolo tra quelli autorizzati a conferirvi). In questo caso, infatti, il rifiuto sarebbe completamente macinato, bioessiccato e smaltito conformemente alle normative vigenti al d.lgs. 36/2003, ma occorrerebbe come detto la disponibilità di spazi adeguati nelle discariche del territorio al fine di potervi conferire i maggiori quantitativi di materiale biostabilizzato (conseguente alla mancata produzione di CSS), senza peraltro ulteriori oneri oltre la tariffa prevista, salvo ovviamente gli eventuali conguagli applicati dalla Regione Lazio. I suddetti rappresentanti politico-istituzionali, Presidente Carlo Medici e Sindaco Damiano Coletta, accogliendo la sollecitazione del S.E. il Prefetto, si sono fatti carico di interloquire con l’ente Regione.
2. Continuare il conferimento dei rifiuti urbani sempre all’interno della Rida Ambiente, utilizzando lo stesso stabilimento, previa autorizzazione delle medesime aree indicate al punto 1, come centro di trasferenza dei rifiuti, come avvenuto in passato in casi analoghi (Ecologia Viterbo, con ordinanza P.G.R.), da destinare ovunque sia stabilito dagli enti locali o dalla Regione Lazio, nella sua qualità di autorità responsabile della “rete integrata e adeguata” di impianti e dei relativi flussi di rifiuti urbani. In questo caso gli oneri di tale servizio subirebbero sicuramente variazioni, in relazione ai costi richiesti dagli impianti di trattamento/smaltimento all’interno del territorio regionale o fuori regione (con accordi interregionali) eventualmente individuati da parte della Regione, con i relativi costi addizionali.

In data odierna, apprendiamo tuttavia dalla stampa che la Regione Lazio, dopo aver elencato indifferentemente una lista di impianti TM e TMB con la nota prot. 0604763 del 12/07/2021, avrebbe per il momento individuato in quella lista, in coordinamento con il Presidente della Provincia Medici, due specifici impianti, la CSA di Castelforte (impianto TM sito in provincia di Latina ma privo della sezione di biostabilizzazione) e l’impianto TMB della SAF (dotato della sezione di biostabilizzazione ma posto nell’ATO Frosinone, a 140 km dall’ATO di Latina, con tutto ciò che ne segue, in termini di impatti ambientali, trasportistici ed erariali, in conseguenze delle maggiori percorrenze giornaliere da parte dei compattatori comunali, per tutto il periodo fino al termine della manutenzione di Rida Ambiente). Qualora le notizie fossero fondate, dovremmo desumerne che la Regione Lazio avrebbe rifiutato o comunque ignorato “a priori” le soluzioni alternative proposte dalla Rida Ambiente e, ancora una volta, come nel caso di Via Salaria e di altri impianti del territorio, avrebbe preferito indirizzare i flussi di rifiuti urbani indifferenziati EER 20.03.01, ancorché caratterizzati da elevata carica organica (come da analisi in nostro possesso e come anticipato con nostra missiva prot. 391B del 07/07/2021), verso gli impianti TM, la cui idoneità al trattamento – secondo quanto riportato dalla stampa – sarebbe oggetto di indagini dalla Procura della Repubblica di Roma.
Non si comprende, peraltro, come mai i suddetti impianti – già fornitori di AMA Roma – possano oggi mettere a disposizione spazi per 4.000 ton. settimanali per l’ATO di Latina, mentre fino ad oggi non hanno fatto altrettanto per la stessa AMA Roma. E ciò senza considerare che, nelle suddette quantità, sono comprese anche 500 ton. di organico inidoneo al compostaggio ex d.lgs. 75/2010, come già comunicato a codesta Direzione, da ultimo, con nota prot. 391B del 07/07/2021. Non è chiaro, quindi, come mai tale ingente capacità non sia stata messa allora a prioritaria disposizione di Roma Capitale, che già da settimane versa in condizione di emergenza e che, per il tramite della Sindaca Metropolitana, si è vista quindi costretta all’adozione in data odierna di ordinanza contingibile e urgente per autorizzare la discarica di Albano Laziale, già a disposizione della Regione Lazio con notevoli volumi sin dal 2016, e considerata anche nel Piano regionale dei rifiuti. Per il resto, come da Voi richiesto con nota prot. 0610944 del 14/07/2021, Rida Ambiente ha già trasmesso a codesta Direzione in pari data il cronoprogramma con la nota prot. 462B (tra l’altro, allegata alla Vs. in oggetto). Vista peraltro la Vostra decisione di indirizzare i flussi in questione anche verso impianti TM, si tratta di dettaglio ormai irrilevante, tanto più che codesta Regione/Direzione si è dichiarata incompetente/non responsabile della gestione dei rifiuti urbani, che ha demandato alla esclusiva responsabilità dei Comuni con nota prot. 0604763 del 12/07/2021.

Non è chiaro, quindi, salvo che codesta Direzione si sia ricreduta e non ritenga più “arbitraria” l’indicazione della scrivente, a che titolo codesta Direzione interloquisca, tra l’altro, su profili che spettano alla competenza di altra Direzione regionale. A prescindere da quanto sopra, cogliamo ancora una volta l’occasione per rammentare che, come risulta dalle Relazioni depositate dal Commissario ad acta nel pertinente giudizio di ottemperanza innanzi al TAR Lazio, codesta Direzione risulta tuttora inadempiente a quanto ivi indicato, con ogni conseguenza del caso.
Tanto premesso, anche la scrivente ritiene cautelativamente di trasmettere l’intera documentazione relativa all’oggetto, per opportuna conoscenza, alle Autorità giudiziarie in indirizzo. Naturalmente, Rida Ambiente ribadisce ed estende a tutti i destinatari della presente l’invito, già rivolto più volte alla Direzione Regionale Ciclo dei Rifiuti, da ultimo con nota dello scorso 5 luglio, ma rimasto tuttavia privo di alcun riscontro, a voler visitare l’impianto per una presa d’atto delle improcrastinabili attività di manutenzione che sono ora in corso di realizzazione e, più in generale, per poter prendere conoscenza “sul campo” delle varie problematiche del ciclo dei rifiuti urbani laziali».