Conclusa l’inchiesta sul rogo alla Loas, tre indagati

Tre gli indagati al termine delle indagini preliminari sul rogo che, il 9 agosto dell’anno scorso, devastò la ditta di recupero rifiuti Loas Italia srl in via dei Giardini, ad Aprilia.

Conclusa l’inchiesta, il procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e il sostituto procuratore Andrea D’Angeli hanno inviato gli avvisi di garanzia al legale rappresentante della società, Alberto Barnabei, e ai soci Antonio Martino e Liberato Ciervo, contestando loro sei capi d’accusa, dall’incendio colposo ai reati in materia ambientali, come quelli sulla gestione dei rifiuti e lo smaltimento delle acque reflue.


Si profila ora sempre di più una battaglia tra gli investigatori, che in base a una stima fatta ritengono che al momento in cui è divampato il rogo fossero presenti nell’azienda più rifiuti di quelli per cui era autorizzata, e la Loas che, documenti alla mano sui materiali conferiti, intende dimostrare il contrario.

Tanto che Ciervo si è già fatto interrogare e il difensore, l’avvocato Fabrizio D’Amico, ha presentato una memoria di oltre mille pagine.

Senza contare che, un mese prima dell’incendio, la conferenza dei servizi a cui presero parte anche l’Arpa Lazio e i vigili del fuoco, si concluse sostenendo che il sito di via dei Giardini era perfettamente in regola.

Non è dunque da escludere, quando il caso approderà in aula e una volta esaminate le consulenza di parte, che il Tribunale disponga una perizia.