Riceviamo dallo scrittore ponzese Antonio De Luca, in occasione della festa di San Silverio, e con piacere pubblichiamo:
Durante i giorni del festeggiare San Silverio. Intorno al 20 giugno. La Chiesa Cattolica per le sue virtù cristiane lo proclamò Santo e poi Patrono di Ponza. Silverio morì qui in esilio.
Da 7 anni, una manifestazione trovo di particolare importanza. Pedagogica artistica e non solo. È il progetto PONZA NEGLI OCCHI DEI BAMBINI organizzato da Polina Ambrosino che coinvolge tutti i bambini della scuola primaria Carlo Pisacane di Ponza e il corpo insegnante.
Nell’attuale panorama culturale e sociale, di manifestato degrado, oscuramento e di crisi profonda, questo coinvolgimento dei bambini assume ancora più importanza. Si dà una speranza in più alle sorti dell’isola. I bambini diventano protagonisti del loro territorio.
Nei resti maltrattati che restano dei giardini di Sant’Antonio. Davanti alla bellissima omonima spiaggia. Una volta Agorà della società dell’isola. Ora spazio di degrado alla mercé della volgarità più sfrenata. I bambini ci danno una prova e una speranza attraverso i loro disegni, i loro colori, i loro pensieri. Una interessante mostra che lascia stupefatti.
Polina Ambrosino è una maestra che dopo una lunga esperienza in Liguria, dove ha potuto approfondire la sua didattica, si trasferisce a Ponza, suo luogo di origine. Qui intraprende un insegnamento di coinvolgimento dei ragazzi. Soprattutto al di fuori dei prevedibili canoni scolastici.
A tutti i bambini viene dato un argomento. Davanti a questo pensiero, i bambini devono, con matita e colori, raccontare il loro sentire. I loro sogni, le loro storie. Il loro mondo interiore. Un mondo decisamente più interessante, più bello, più giusto e buono di quello attuale.
Il mondo costruito e voluto dagli adulti del presente.
I bambini sono primitivi, puri, sono poeti e sacerdoti del pensiero non contaminato. Amano tutto ciò che è sogno e bellezza. Forse dovremmo far gestire Ponza a questi bambini. E mandare via gli adulti per un po’ di tempo. Sicuramente avremmo un’isola migliore, più pulita e più bella. E sicuramente più giusta. E virtuosa.
I bambini amano la natura e la sua bellezza e lo dimostrano. Essi sono figli delle stelle. Poi interviene la cosiddetta Civiltà, o meglio pseudo-civiltà, che tutto maltratta oscura e porta alla distruzione.
Quest’anno il tema da svolgere dato ai bambini è stato la cucina delle mamme. Ebbene questi piccoli Picasso, Modigliani, e Van Gogh. Con i loro colori, le linee di taglio, misure sognate, prospettive e movimenti nello spazio e nel tempo, hanno percepito come sempre una realtà illusoria che dà vita e gioia. E soprattutto speranza.
Hanno messo nel cielo delle loro stelle il cibo che vedono nei loro piatti. E lo hanno donato al mondo. Ricettari, pastiere, babà’, melanzane, erbe selvatiche, verdure, calamari e grancevole prendono il volo con forme di astro, con colori impressionisti e forme metafisiche.
A mio avviso prova di una presenza attiva dell’elemento acqua nell’ inconscio inconsapevole del bambino. Di una manifestata libertà di movimento fisico e mentale. Un principio dadaista innato nel bambino che vive davanti al mare.
Essi vivono su isole che mettono in discussione il loro rapporto distanza presenza. Naturalmente questi bambini-marini non hanno la consapevolezza dell’idea in quanto iter pensante. E qui sta la forza trainante della loro arte.
Ho sentito qualche turista passante dire parole di particolare interesse.
Non so quanto i genitori abbiano potuto capire dell’arte dei loro figli. Ben poco o niente, visto l’habitat che questi bambini erediteranno.
Un architetto che vive tra Londra e Berlino ne parla entusiasta di questa manifestazione da street art. Dovrebbe avere una maggiore attenzione e sviluppo mi dice.
Questi bravi bambini escono dalla scuola-gabbia e vanno per strada a proclamare un mondo migliore. Le cosiddette autorità. Quelle che dovrebbero pensare al bene dell’uomo, devono mettere a disposizione assolutamente e urgentemente degli spazi in concessione permanente ai bambini di Ponza. Affinché questo spazio sia felicità e radice di arte permanente e laboratorio di crescita artistica e manifesto di pensiero.
Grazie a chi ha organizzato la manifestazione. Ma soprattutto un entusiasmante bravo a questi bambini. Questi bambini un giorno dovranno curare la bellezza della loro isola. Mettere l’amore sopra ogni cosa.
Ogni bambino sia proclamato sindaco del futuro! Che i loro sogni si facciano realtà!