Rendering: cos’è, a cosa serve e come si fa

Foto di fredericomeyer da Pixabay

In qualsiasi ambito sia richiesto lo sviluppo di un progetto grafico, è necessario che il progettista fornisca un modello che rappresenti la ‘resa’ grafica dello stesso. Ciò serve principalmente a rendere apprezzabili quelle che sono le soluzioni estetiche proposte. Questa funzione, ossia tradurre graficamente gli elementi costitutivi delle varie fasi della progettazione, o di singole parti di un solo progetto, viene assolta mediante un processo specifico, denominato rendering. Di seguito, vediamo di cosa si tratta e come viene implementato.

 


Definizione di rendering

Il termine ‘rendering’ viene utilizzato in accezione tecnica, quindi non ha un vero e proprio corrispettivo. Alla buona, può essere tradotto come ‘resa grafica’, in relazione ad un progetto di qualsiasi tipo. Dal punto di vista tecnico, si tratta di un processo di elaborazione digitale, per mezzo del quale è possibile ottenere una ‘resa’ di carattere grafico (sotto forma di immagine), non necessariamente dettagliata ed accurata, di una determinata sezione o porzione di un oggetto, di un’area o di un edificio oppure di un elemento nel suo complesso. Comunemente, con ‘rendering’ si tende ad identificare sia il processo di elaborazione sia il risultato di quest’ultimo, spesso denominata anche ‘immagine renderizzata’.

 

Gli ambiti di utilizzo

Il processo di rendering è ampiamente utilizzo in ambiti molto diversi tra loro; tra questi, quello certamente più comune è rappresentato dall’architettura, ed in particolare per la progettazione di interni ed esterni. Il rendering viene utilizzato per produrre un’immagine che restituisca una versione quantomeno verosimile di quella che sarà l’eventuale realizzazione di una proposta architettonica. Attraverso la resa di una serie di effetti e fenomeni, il rendering può essere utilizzato per riprodurre la distribuzione della luce interna ed esterna (o naturale ed artificiale), la texture di tessuti e materiali, gli abbinamenti cromatici e qualsiasi altra prerogativa della proposta di design. Quando applicato a viste esterne, il rendering contribuisce a rendere più apprezzabili i volumi, le caratteristiche delle superfici – specie quelle trasparenti – e l’utilizzo degli spazi.

 

Molto comune il ricorso al rendering anche in ambito automobilistico; le case produttrici, infatti, utilizzano immagini renderizzate per anticipare – senza svelare troppi dettagli – un nuovo modello o una nuova versione di uno già in produzione. Anche in tal caso, il rendering contribuisce a restituire graficamente volumi, texture e soluzioni in due e tre dimensioni, come ad esempio i rivestimenti interni, le finiture o le firme luminose della vettura.

 

Come realizzare un rendering

L’elaborazione di rendering rappresenta un processo altamente sofisticato, che viene realizzato per mezzo di appositi strumenti di lavoro professionali. Nello specifico, i grafici utilizzano software (con licenza a pagamento) che, tra le varie funzionalità disponibili, includono anche la realizzazione di rendering. Tra questi vi è 3ds Max (noto anche come 3d Studio Max), sviluppato da Autodesk, che offre numerosi strumenti sviluppati appositamente per le immagini renderizzate.

 

Programmi di questo tipo, però, sono destinati ad un uso esclusivamente professionale e, di conseguenza, chi li adopera deve averne un’adeguata conoscenza. A tale scopo, è possibile optare per un corso di formazione professionale specifico, come quello erogato dal portale specializzato www.puntonetformazione.com.

 

Per quanto riguarda il processo di realizzazione di un rendering, molto dipende dalle richieste della committenza e dall’uso che verrà fatto dell’immagine ottenuta tramite l’elaborazione grafica. In genere, il punto di partenza è rappresentato da un modello bidimensionale, dal quale prende avvio il processo di modellazione. Questa fase dell’elaborazione viene effettuata prima in scala o poi in dettaglio; successivamente avviene l’inserimento dei dettagli relativi alle qualità delle superfici e dei materiali, specie per i render fotorealistici. Infine, vengono elaborati gli effetti di luce, inserendo fonti di illuminazione naturale o artificiale (o entrambe, a seconda delle peculiarità dell’elaborazione) con i relativi effetti di ombre e sfumature.

Foto di fredericomeyer da Pixabay