Marijuana legale, la biomassa di infiorescenze

L’interesse per la marijuana legale o light sta crescendo in ogni settore per via delle tante possibilità di utilizzo e per la domanda sempre in aumento da parte degli utenti finali. Dalla canapa si può ricavare la biomassa di infiorescenze, una risorsa naturale dalle tante proprietà e destinazioni di uso.

La legge 242 del 2016 regolamenta la marijuana legale e la coltivazione di un tipo di canapa che si distingue dalle altre varietà per via del più basso contenuto di THC. La normativa prevede inoltre che la coltivazione avvenga a partire esclusivamente da semi di canapa certificati e registrati nell’apposito registro delle sementi europee.


Marijuana legale, come si produce la biomassa

La biomassa di infiorescenze si ricava proprio da questo tipo di vegetale a seguito di una lavorazione che esclude i semi, gli steli e i rami principali. La biomassa viene utilizzata con successo nel settore alimentare, cosmetico ed anche farmaceutico quindi è importante che ogni pianta sia coltivata in terreni puliti e senza sostanze chimiche. I coltivatori che producono biomassa sono tenuti infatti ad applicare le linee guida GACP e i protocolli HACCP che garantiscono un prodotto finale qualitativamente alto e idoneo alle destinazioni di utilizzo che abbiamo citato.

La marijuana legale ha un THC limitato ma un elevato contenuto di CBD o CBG, due cannabinoidi senza effetto psicoattivo ma che apportano numerosi e interessanti benefici apprezzati nel campo cosmetico, alimentare e terapeutico.

Utilizzo della biomassa di infiorescenze di marijuana legale

Le infiorescenze di marijuana legale possono essere vendute direttamente in forma essiccata e possono provenire da incroci di differenti varietà di canapa Indica e Sativa per riunire le caratteristiche di entrambe. Ad ogni modo le infiorescenze di cannabis light sono apprezzate specialmente se completamente prive di rametti, semi e foglie: si possono scegliere in tanti aromi differenti con diverse concentrazioni degli attivi, sempre entro i limiti consentiti.

La biomassa di marijuana legale è utilizzata a livello industriale per la produzione di olio di CBD o CBG che secondo gli scienziati sono utili nei trattamenti dell’insonnia, dei disturbi dell’umore, dei dolori cronici in associazione alle terapie della medicina convenzionale. Tali oli hanno proprietà antibatterica e antisettica quindi sono anche adatti alla preparazione di unguenti e creme. I cristalli CBD e CBG si ottengono da un tipo di estrazione che utilizza anidride carbonica e possono essere utilizzati senza combustione e vaporizzazione. Dalle infiorescenze di marijuana legale vengono anche ricavati gli estratti per la sigaretta elettronica.

Altri interessanti ambiti di utilizzo della biomassa di canapa sono rappresentati dalla produzione di carburante sostenibile e da quella di fibre destinate alla realizzazione di tessuti e carta, ovviamente seguendo processi di lavorazione differenti.

Infiorescenze di marijuana legale, certificazione e sicurezza

I semi di origine della marijuana legale devono essere certificati e registrati presso l’apposito registro europeo e il coltivatore deve conservare i cartellini e le fatture d’acquisto per un anno dalla semina in modo che il raccolto sia tracciabile sin dalla semina, indicando su ogni cartellino il lotto di produzione, la certificazione e il peso.

I semi di canapa raccolti possono essere utilizzati e destinati alla produzione ma non ripiantati né venduti come sementi da riproduzione: non è permesso il riutilizzo delle sementi ottenute sia per motivi agronomici sia per una tutela della genetica della varietà, in modo che le piante di marijuana legale mantengano tutte le caratteristiche e i valori entro i limiti di legge e rispettando tutte le regole di sicurezza a tutela della salute e della qualità. Infine, le piante di marijuana legale sono raccolte e poi sottoposte ad un processo di essiccazione: a seconda della destinazione vengono pulite e sminuzzate.