Scuola, la Gilda Insegnanti critica e non firma per il Piano Estate

“Un elenco di buone intenzioni»: così la Gilda degli Insegnanti di Latina considera il Patto per la Scuola proposto dal ministro Bianchi per tentare di risolvere alcune annose problematiche che interessano il mondo dell’istruzione.
La Gilda è l’unica tra le organizzazioni sindacali a non aver sottoscritto l’accordo programmatico. «La proposta avanzata dal Ministro prima del Decreto Sostegni bis – spiega la coordinatrice provinciale, Patrizia Giovannini – è priva di contenuti ed è stata presentata sotto la forma di una lista di propositi generica e scollata dalle reali condizioni e necessità della scuola. Il metodo con cui Governo e Ministero si sono impegnati a perseguire gli obiettivi indicati nel Patto nasconde un atteggiamento non collaborativo con le parti sociali, tanto che il Decreto Sostegni disceso dal Patto non è stato concordato con le sigle sindacali».
Tra le proposte partorite sempre in relazione alle «buone intenzioni» del Ministero, figura il Piano Estate: «L’iniziativa – riferisce Patrizia Giovannini – anche in provincia di Latina è stata accolta da diversi istituti come un atto di imperio che non tiene conto delle strutture scolastiche del territorio né delle esigenze reali di alunni e personale. E’ impensabile infatti che le scuole possano rimanere aperte da giugno a settembre senza spazi idonei, condizionatori, sovrastrutture e infrastrutture adeguate anche alle attuali condizioni di emergenza sanitaria».
Secondo il Piano i collegi dei docenti dovrebbero organizzare una serie di attività aggiornando il Pof, rivedendo in piani lavoro di insegnanti e Ata, riaprendo la contrattazione d’istituto per stabilire i compensi accessori destinati al personale, interno o esterno. «Le risorse sono minime rispetto a quanto si dovrebbe fare – evidenzia la segretaria della Gilda – inoltre il Piano è intempestivo in quanto siamo a fine anno scolastico e gli adempimenti amministrativi e burocratici richiesti sono già numerosi e impellenti».
Diversamente dal Piano Estate, sono ingenti i finanziamenti europei per i PON, cui le scuole avrebbero dovuto aderire entro il 21 maggio presentando ognuna i propri progetti. Proprio in questi giorni i collegi dei docenti sono chiamati ad approvare sia le attività del Piano Estate sia i PON.  «E’ importante – sottolinea la coordinatrice – che si valutino al meglio le differenze tra le due tipologie di attività laddove nei PON rientrano le spese per arredi e materiali scolastici nonché progetti a lungo termine».
«Rispetto al Piano Estate poi – conclude la sindacalista – nessuno si è preoccupato di ascoltare le esigenze degli studenti che al termine di quest’anno segnato dalla pandemia arrivano particolarmente provati e bisognosi di maggiori spazi di tempo libero e all’aria aperta, magari al mare».