I lavori di ristrutturazione del bagno possono risultare molto onerosi, in quanto prevedono sia interventi di muratura che il rifacimento degli impianti, oltre alla sostituzione dei mobili e dei sanitari. Per rendere l’esborso complessivo meno ingente, è possibile richiedere i bonus messi a disposizione dal Governo, ai quali possono accedere i proprietari dell’immobile (o i soggetti che vantano diritti reali sullo stesso) che hanno avviato gli interventi di rifacimento in una o più unità immobiliari. Vi sono, al momento, almeno due tipi di incentivi finalizzati ad agevolare i lavori di ristrutturazione e sostituzione degli arredi del bagno. Di seguito, vediamo quali sono, a quanto ammontano e come possono essere utilizzati.
Il bonus per il risparmio idrico
Questa agevolazione è finalizzata ad incentivare il risparmio di risorse idriche e ridurre gli sprechi connessi all’utilizzo dei sanitari e degli altri accessori da bagno, ossia lavabi e (eventualmente) lavatoi. Il bonus, che ammonta a 1000 euro, spetta a chi, all’interno di un’unità immobiliare o una parte di un edificio esistente, procede alla sostituzione dei sanitari in ceramica, della rubinetteria, delle colonne doccia o dei soffioni. Ai fini dell’erogazione del bonus, è necessario che i nuovi dispositivi siano “apparecchi a scarico ridotto” (ossia con un volume massimo di scarico non superiore a sei litri), come specificato sulla pagina dedicata del sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate. Stesso discorso vale per gli elementi di rubinetteria, che devono essere a “flusso d’acqua limitato”; in entrambi i casi, l’obiettivo è quello ridurre la quantità d’acqua utilizzata per utilizzare sanitari e altri apparati del bagno.
L’agevolazione – utilizzabile fino al 31 dicembre 2021 – include non solo le spese di acquisto dei beni materiali ma anche quelle sostenute per la posa dei vasi sanitari; in altre parole, il bonus può coprire anche i costi delle opere murarie e di altri interventi ‘collaterali’, come ad esempio lo smontaggio o la dismissione degli impianti preesistenti. Allo stesso modo, sono ricompresi anche la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori, il cui flusso d’acqua sia inferiore o pari a 6 litri al minuto (9 litri al minuto, per soffioni e colonne della doccia).
Come utilizzare il bonus
Per poter accedere alla cifra prevista dal bonus è necessario, anzitutto, conservare gli scontrini e le ricevute di pagamento, in maniera tale da poter dimostrare in maniera inequivocabile le spese sostenute. I beni possono essere acquistati sia presso un negozio specializzato in articoli da bagno sia online; in ogni caso, il pagamento deve essere effettuato con carta di credito o bonifico.
Il bonus per mobili ed elettrodomestici
Oltre a quello per il risparmio idrico, è possibile ricorrere anche ad un altro bonus per finanziare la ristrutturazione del bagno. Si tratta dell’agevolazione per l’acquisto dei mobili e dei grandi elettrodomestici (inclusi forni, frigoriferi, lavastoviglie e lavatrici); può essere utilizzato per le spese sostenute dopo l’inizio dei lavori e consiste in una detrazione IRPEF che ammonta ad un massimo di 16mila euro. Tra gli articoli acquistabili, il sito dell’Agenzia delle Entrate cita, a titolo di esempio, “letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione”. Per ottenere il bonus, è sufficiente indicare i dati relativi all’intervento di ristrutturazione all’interno della dichiarazione dei redditi.
Quali beni possono essere acquistati
Ricapitolando, con il bonus per il risparmio idrico, è possibile acquistare vasi sanitari, soffioni e colonne per la doccia, rubinetti e miscelatori, per il lavandino e il lavatoio. Quest’ultimo, come gli altri elementi d’arredo, può essere reperito anche online, su siti specializzati come inbagno. Il mobile, invece, non essendo un sanitario, rientra tra i beni acquistabili con l’incentivo per arredi e grandi elettrodomestici.