Beach Litter, l’iniziativa di Legambiente anche a Fondi: il bilancio

Anche i volontari del Circolo Intercomunale Legambiente ‘Luigi Di Biasio’ APS hanno preso parte venerdì 24 aprile per il secondo anno al monitoraggio denominato Beach Litter in un’area della spiaggia di Capratica, sul litorale di Fondi, già monitorata lo scorso anno. L’indagine, svolta da Legambiente nazionale contemporaneamente su più siti del territorio nazionale, è una delle più importanti ed articolate azioni di ‘citizen science’ sul tema dei rifiuti spiaggiati a livello internazionale.

Nelle 47 spiagge monitorate dalle volontarie e dai volontari di Legambiente in 13 regioni (Abruzzo, Basilicata, Toscana, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Veneto) sono stati censiti 36821 rifiuti in un’area totale di 176 100 mq. Una media di 783 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia che supera di gran lunga il valore soglia o il target di riferimento stabilito a livello europeo per considerare una spiaggia in buono stato ambientale, ossia meno di 20 rifiuti spiaggiati ogni 100 metri lineari di costa. Sono stati presi in considerazione solo gli oggetti rinvenuti sulla superficie di tale area con dimensione a partire dai 2,5 cm. Gli oggetti rinvenuti nell’area campionata sono stati contati, catalogati e digitalizzati dai volontari secondo un protocollo scientifico riconosciuto dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, a cui ogni anno vengono inviati i dati dell’indagine. I dati sono stati successivamente sottoposti ad un’elaborazione di Legambiente nazionale.


In particolare a Fondi sono stati raccolti nell’area campionata 471 rifiuti di cui il 92% è rappresentato da plastica. Ai primi posti pezzi di plastica (tra 2,5 cm e 50 cm), cotton fioc e pezzi di polistirolo (tra 2,5 e 50 cm), tappi e coperchi in plastica. I cotton fioc in plastica sono il simbolo per eccellenza di maladepurazione (spesso infatti vengono gettati nel wc) e in Italia sono al bando in favore di alternative più sostenibili e compostabili.

La plastica resta il materiale più diffuso tra i rifiuti spiaggiati. L’inquinamento da plastica in mare e sulle spiagge resta, insieme all’emergenza climatica, l’altra grande questione ambientale e mondiale da affrontare con interventi e politiche mirate.

“471 rifiuti raccolti nell’area standard, lunga 100 metri e ampia dalla battigia alla fine della spiaggia, prima della duna, un dato che supera di gran lunga il target di riferimento stabilito a livello europeo per considerare una spiaggia in buono stato ambientale – commenta Paola Marcoccia, presidente del Circolo Intercomunale Legambiente ‘Luigi Di Biasio’ APS. I rifiuti, e in particolare quelli in plastica spiaggiati sulle nostre spiagge, restano uno dei problemi più grandi. Purtroppo hanno già iniziato il loro processo di disgregazione. Il problema aggiuntivo, di enorme portata, è che i rifiuti non scompaiono ma, ad opera degli agenti atmosferici, si frammentano in rifiuti sempre più piccoli difficili da rimuovere, le cosiddette microplastiche. Ci sono esperienze positive che vanno sicuramente estese in altri territori come il nostro. Basti pensare alle barriere acchiappa plastica su Tevere e Aniene, o quei progetti di fishing for litter”.