Ex colonia di Donato, tutto prescritto e immobile dissequestrato

Tutto prescritto.

Si è concluso così il processo sulla ex colonia Di Donato di Formia, lo storico immobile che il Comune aveva affidato all’Ipab della Santissima Annunziata per realizzarvi, grazie a un finanziamento regionale, un ostello destinato ai figli degli emigranti laziali all’estero.


Il giudice del Tribunale di Cassino, Marco Gioia, ha prosciolto per intervenuta prescrizione tutti gli imputati e dissequestrato così lo stesso immobile, a cui il 25 gennaio 2017 aveva apposto i sigilli la Guardia di finanza.

Gli inquirenti avevano ipotizzato una serie di gravi reati ai danni della pubblica amministrazione, tra frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologia e truffa aggravata ai danni di un ente pubblico.

Sotto accusa erano finiti pubblici ufficiali, imprenditori e società attive nell’ambito dell’edilizia, ipotizzando che le stesse, nell’ambito del progetto di riconversione dell’immobile, avessero gonfiato alcune fatture relative agli acquisti di materiali.

Una vicenda per cui erano finiti a processo Raniero De Filippis, presidente del CdA dell’Ipab all’epoca dei fatti, Francesco Battista, amministratore della società Sacen che si era aggiudicati i lavori, Umberto Battista, direttore della stessa società, i responsabili del procedimento amministrativo, Erasmo Valente e Roberto Guratti, Giorgio Maggi, che lavorava a supporto ai responsabili del procedimento, Giovanni Falco, direttore dei lavori, e Andrea Fumi, responsabile della sicurezza.

Ma il troppo tempo trascorso dai fatti ha fatto chiudere il processo per prescrizione, senza un pronunciamento nel merito, dopo che il giudice Gioia ha rigettato le richieste della parte civile cambiare capi di imputazione, particolare che avrebbe allungato i termini prescrizionali, e accolto quelle del collegio difensivo, composto tra gli altri dagli avvocati Andrea Di Croce, Vincenzo Macari, Luca Scipione e Giorgia Bonfanti.