Giudice di pace: Smart working ridotto ai lavoratori fragili, no del sindacato

“Scoppia il caso, a Latina, denunciato dal Segretario Provinciale Confsal-Unsa Quirino Leomazzi per la decisione presa dal Presidente del Tribunale di Latina Caterina Chiaravalloti contro il provvedimento, emesso “senza una motivazione”, che di fatto annulla lo scopo e le finalità per cui è stato pensato il lavoro agile in questo periodo di pandemia.

Il provvedimento del 13.4.2021 a firma del Presidente recita: “ i lavoratori rientranti nelle categorie fragili in servizio presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Latina osserveranno cinque giorni di lavoro agile per due ore al giorno dalle 9,00 alle 11,00 a casa in coincidenza con l’apertura dell’Ufficio al pubblico e per cinque ore e 12 minuti svolgeranno la loro prestazione in presenza in ufficio”.


Va premesso innanzitutto che non vi è alcun precedente al riguardo di provvedimenti simili in tutto il territorio nazionale emanati da parte di capi di altri uffici giudiziari, peraltro in contrasto con norme e circolari emanate a livello nazionale in materia di pandemia, non da ultimo l’art. 15 del “Decreto sostegni” che di fatto proroga sino al 30 giugno il lavoro in modalità “smart working” per i lavoratori c.d. “fragili” nonché la circolare del Direttore Generale del Ministero della Giustizia del 17.11.2020 la cui “ratio” è quella di consentire ai lavoratori c.d. “fragili” lo svolgimento della prestazione lavorativa da remoto per cinque giorni alla settimana.

Ipotizzando che le motivazioni per cui è stato emesso il provvedimento siano dovute ad evidenti carenze di personale, (cosa che più volte in nostro sindacato ha denunciato), viene da chiedersi allora perché dei dieci operatori giudiziari assegnati al Tribunale da circa un mese, nessuno è stato applicato all’ufficio del Giudice di Pace?

Perché le stesse disposizioni non sono state estese anche ai lavoratori c.d. “fragili” in servizio presso il Tribunale di Latina?

Ciò induce a pensare che in tutto ciò ci sia anche la complicità di altra sigla sindacale che con il suo silenzio/assenso avalla tale abuso operato da parte del Presidente del Tribunale, nei confronti dei lavoratori “fragili”.

La sicurezza dei lavoratori non può essere sacrificata per nessun motivo, pertanto si ritiene detto provvedimento noncurante della tutela e la salute dei lavoratori c.d. “fragili” poiché di fatto espone gli stessi al rischio di infezione da Covid-19, e tale responsabilità ricade in capo al datore di lavoro.
Questa Organizzazione sindacale, che si è sempre battuta per la tutela dei diritti dei lavoratori, se tale provvedimento non viene revocato, organizzerà tutti i giorni sit-in di protesta dalle ore 9,00 alle ore 11,00 sotto l’ufficio del Giudice di Pace al fianco dei lavoratori c.d. fragili”.

A dichiararlo il segretario provinciale Quirino Leomazzi