Medico condannato, l’Asl avvia il recupero della somma

Avviate dall’Asl di Latina le procedure per recuperare le somme dovute da un medico dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia, ormai in pensione, condannato dalla Corte dei Conti a risarcire oltre 60mila euro all’Azienda sanitaria.

La vicenda riguarda il dott. Cesare Briglia.


Ricevuta dall’Asl di Latina la sentenza emessa nel 2009 dal Tribunale di Gaeta, confermata in appello, in base alla quale l’Azienda ha dovuto risarcire con oltre 330mila euro i familiari di Elena Ferraro, 59enne di Minturno, gli inquirenti contabili aprirono un’indagine e mandarono a giudizio i medici Briglia e Giuseppe Caldarazzo.

Gli inquirenti chiesero la condanna dei due a risarcire 60mila euro a testa all’Asl, ritenendoli entrambi responsabili della morte della paziente per aver “omesso i necessari accertamenti diagnostici, con conseguente aggravamento e successivo decesso” della 59enne.

Per i medici legali incaricati di una consulenza, sul fronte penale, dalla Procura di Latina, la donna è rimasta vittima di un volvolo intestinale.

E, sempre sul fronte penale, i due medici sono stati ritenuti responsabili della tragedia.

Nonostante la condanna penale del dott. Caldarazzo sia stata confermata anche dalla Cassazione, la Corte dei Conti, alla luce di un’altra relazione tecnica, lo scorso anno non lo ha però ritenuto responsabile della morte della 59enne, avendo, dopo aver visitato la paziente, “rapidamente approntato una terapia farmacologia e tempestivamente richiesto il consulto del chirurgo”.

I giudici contabili hanno invece giudicato responsabile il dott. Briglia e lo hanno condannato a risarcire l’Asl.

Ora l’Azienda sanitaria ha dato alla propria Unità personale “i più ampi poteri del caso per procedere con il recupero della somma”.

E nello specifico “di attivare l’apprensione delle quote disponibili dell’eventuale TFR e/o trattamento di pensione, presso gli enti erogatori”.