Riceviamo dal poeta ponzese Antonio De Luca e con piacere pubblichiamo:
Solo e pensoso
nell’agreste solitudine
sto a raccogliere idee
a pensare e creare
sono i giorni d’aprile
il piacere di vivere
sulla terra che aro
che curo e godo
con la vanga e le mani
con la semina
e ogni pensiero
col sudore del corpo la guardo
col sangue delle viscere
le parlo
e sento tutto quanto non capisco
così nella sera che affoga
sono libero
dai pesanti dolori dell’oggi
dagli affanni del tempo
Tra i tralci della vite
ci sta un altare
a lodare le Muse
lucente di marmo
con rose
dal colore dell’avorio
la notte sopra risplende la luna piena
passano le navi all’orizzonte
e sento le berte tornare
Nel tremolio dell’Orsa
gli uccelli annunciano l’arrivo del sole
si posano agili a danzare
agli occhi di Cipride
dal bosco vicino
molte voci
nel fruscio lieve
della brezza
Tutto mi è sacro