Il dott. Nicola Pagano dovrà comparire domani davanti al gip Vittoria Sodani.
I militari hanno messo ai domiciliari il dirigente medico del pronto soccorso del “Dono Svizzero” e un 37enne, assuntore di sostanze stupefacenti, Luigi Magrino.
I carabinieri del Nas hanno notificato inoltre la misura interdittiva del divieto di esercizio della professione per la durata di un anno al dipendente di una farmacia di Formia, e un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, per un importo complessivo di oltre 470.000 euro, corrispondente alle somme considerate indebitamente rimborsate dall’Asl di Latina, a carico dei tre indagati e di una quarta indagata, una 62enne del luogo con una patologia oncologica.
I reati contestati a vario titolo dal sostituto procuratore della Repubblica di Cassino, Maria Beatrice Siravo, sono quelli di corruzione, peculato, concorso in falso in certificazioni mediche, truffa ai danni del sistema sanitario nazionale e detenzione illecita e spaccio di farmaci ad azione stupefacente.
Le indagini sono iniziate dopo una segnalazione fatta dall’Asl di Latina relativamente a quella che era considerata un’eccessiva e immotivata prescrizione di un farmaco ad azione stupefacente in favore di una sola paziente.
Per gli inquirenti il medico, con il concorso del farmacista, prescriveva indebitamente alla 62enne un eccessivo quantitativo, fatto di oltre 1.600 confezioni di uno spray nasale analgesico contenente una sostanza inclusa nella tabella ministeriale degli stupefacenti, in aggiunta alla terapia già prescrittale dal medico di famiglia, inducendo così in errore l’Azienda sanitaria che corrispondeva alla farmacia coinvolta nell’indagine ed altre farmacie locali oltre 470mila euro tra il 2016 e il 2019.
I carabinieri del Nas hanno inoltre ritenuto che lo stesso medico, abusando della sua qualità di dirigente ospedaliero, avrebbe illecitamente ceduto al 37enne, in cambio di 50 euro a fiala e al di fuori dei protocolli terapeutici, oltre mille flaconi di morfina, redigendo allo scopo false prescrizioni mediche a carico di ignari pazienti.
Il medico, assistito dagli avvocati Domenico Di Tano e Pasquale Cardillo Cupo, dovrà spiegare al gip i suoi rapporti con Magrino e con gli altri due indagati e la sua condotta.
I difensori sostengono intanto la piena fiducia del loro assistito nell’autorità giudiziaria e “nella necessità di chiarire alcuni aspetti della vicenda che, se oggi vedono il loro assistito in un momento di difficoltà, è solo per la nota disponibilità del dottor Pagano a cercare in ogni modo di essere di aiuto e sostegno per i suoi pazienti, come del resto confermano gli innumerevoli attestati di affetto e vicinanza di amici e pazienti di queste ore”.
“Se c’è stata qualche leggerezza – concludono – verrà chiarita con la massima serenità”.