Confermata dal Tar la sospensione del permesso all’hotel Excelsior di Latina Scalo, che era stato trasformato dall’Asl in hotel Covid.
Il Comune ha sospeso il 3 febbraio scorso il permesso alla struttura ricettiva dopo che i vigili del fuoco hanno constatato che l’impianto antincendio era fuori uso.
Un particolare che ha portato anche l’Azienda sanitaria a trasferire a Roma i dieci pazienti Covid che erano stati messi in quarantena nell’albergo, utilizzato per tenere chi è positivo isolato dai propri familiari, evitando così altri contagi.
Sentite le parti in aula, nonostante le spiegazioni fornite dai proprietari della struttura, i giudici amministrativi hanno avallato il provvedimento preso dall’ente di piazza del Popolo.
Nello specifico hanno confermato la decisione del dirigente del servizio attività produttive, Stefano Gargano, di sospendere l’attività ricettiva di piazzale Clelia Caetani per un periodo massimo di due mesi, entro i quali la società che gestisce la struttura dovrà provvedere al prescritto adeguamento alla normativa antincendio, così come indicato dal comando provinciale dei vigili del fuoco di Latina, e darne immediata notizia al Suap.
Per i giudici, a un sommario esame proprio della fase cautelare, “non si rinvengono i presupposti per la concessione della tutela cautelare richiesta, in relazione alla necessità di bilanciamento degli interessi in contrapposizione, che vede prevalente quello alla sicurezza pubblica posto alla base del provvedimento impugnato, rilevando anche che parte ricorrente potrà nel termine di sospensione come disposto dare luogo all’ulteriore recepimento delle disposizioni imposte e riprendere in seguito l’attività, tenuto conto che non risultano dimostrate né l’impossibilità di provvedere in tal senso né la prospettiva di un tracollo economico, come richiamata genericamente dalla ricorrente”.