I Giovani Democratici intervengono sulla situazione all’interno del partito

Nel bel mezzo del caos che sta investendo il PD in questi ultimi giorni, tra i pochi sul territorio a squarciare il muro del silenzio ci sono i Giovani Democratici, non mancando di toni duri e marcati.

Si era espresso per primo il Segretario Provinciale Leonardo Majocchi, nella notte di venerdì, con una lunga nota su Facebook, a sostegno del segretario neo-dimissionario Nicola Zingaretti, sottolineando quanto la situazione presente nei territori sia la stessa presente a livello nazionale.
” Il senso delle sue parole è il nostro dramma – ha scritto – È quello che accade spesso, Latina compresa. Se sei poi minoranza di qualcosa (che tu sia giovane, donna, tacciato come “radicale” e altri miti) allora è tutto più complesso e se non “emergi” è anche un po’ colpa tua perché evidentemente non ti adatti alla ferocia di certa politica”, invitando poi all’apertura anche localmente di una discussione sincera che ridefinisca  modi, linguaggio, paradigmi delle relazioni umane all’interno dei nostri luoghi: c’è bisogno di smuovere il tessuto intimo del nostro agire.


Rincara Stefano Vanzini, ventitreenne già candidato alla Segreteria del PD Latina lo scorso settembre con una proposta di radicale cambiamento (aveva ottenuto il 40% dei consensi), con un’analisi precisa: “Dovevamo rivolgerci ai nuovi esclusi, ad un ceto medio che andava impoverendosi, a una nuova generazione che non vedeva prospettive. Abbiamo abbandonato la capacità di fare politica fuori dalle istituzioni e nel nostro moderatismo siamo pian piano diventati irriconoscibili. La linea politica è diventato un accessorio, basti pensare a una serie di maggioranze inspiegabilmente diverse a livello comunale, provinciale, regionale   che spesso risultano da evidenti equilibri di gestione del potere.”

Poi ancora, Gianluca Carbonara, Presidente Provinciale dell’Organizzazione, anch’esso duro sulla diffusa poca attenzione agli iscritti, ma che ricorda: Il nostro modello (quello della Giovanile) è il modello Piazza Grande e lo dimostriamo giorno dopo giorno mettendo al centro della nostra attività politica le diverse fragilità e i diversi mondi con i quali ci rapportiamo, cercando di distogliere l’idea di cricca elitaria e favorire l’inclusione, il dialogo e l’aggregazione.

Conclude, per ora, Maria Gabriella Taboga, candidata coordinatrice al Forum dei Giovani di Latina: “La Torre d’avorio” in cui il Pd si è rinchiuso, è crollata su sé stessa. Occorre rilanciare l’idea di Piazza Grande: alla comunità del Partito Democratico, il coraggio di fare di questo tempo uno spazio per ridare la giusta centralità alle persone, per parlare di diritti, per ricordare (o almeno provare a farlo), cosa voglia dire “essere di sinistra”, non è mai mancato”.