Pd contrario al sito di stoccaggio a La Cogna dopo il no per Montello

L'area dove si intenderebbe realizzare la discarica

“Dopo che il no della Regione Lazio all’apertura di una nuova discarica sul sito di Borgo Montello che ha visto premiare il lavoro costante e determinato che il Pd e i propri consiglieri regionali Forte e La Penna hanno svolto per sensibilizzare tutti sulla necessità di procedere solo alla bonifica per Borgo Montello per farlo uscire uscire definitivamente dal ciclo rifiuti nonché il lavoro prezioso che Provincia (Medici) e Comune di Latina (Coletta) hanno svolto a tutela del territorio, ora occorre chiudere la partita su La Cogna e aiutare il Commissario ad acta nella scelta dei siti per lo stoccaggio della frazione secca”. E’ questo il commento del segretario provinciale del Partito Democratico, Claudio Moscardelli.

“Provincia e assemblea dei Sindaci – prosegue –  hanno già detto un NO chiaro a La Cogna come a Borgo Montello. E’ inaccettabile su La Cogna accogliere un piano che preveda in cambio della bonifica, lo stoccaggio dei rifiuti sullo stesso terreno, con annessa la proposta di apertura di nuovi invasi per accogliere rifiuti da e fuori Ato. Aprilia e il sito di La Cogna vanno esclusi – senza se e senza ma – dai siti disponibili per lo stoccaggio della frazione secca, ma i sindaci si devono fare carico delle proprie responsabilità. Il lavoro istruttorio della Provincia va messo a disposizione del Commissario ad acta. Su La Cogna va detto che I fondi per bonificare ci sono, dobbiamo attivarci perché Aprilia approfitti di questa opportunità.


Ricordiamo che per la caratterizzazione del sito di La Cogna, la Regione Lazio aveva finanziato – con Determinazione Dirigenziale n. G17007 del 19/12/2018 – il piano delle indagini ambientali, malgrado ciò il Comune di Aprilia ha scelto di affidare al privato la sua redazione, pur sapendo che dietro la disponibilità del privato si celasse l’insidia della riproposizione del progetto di realizzarvi una discarica. Per quanto riguarda la bonifica del sito di La Gogna, non essendo stato individuato l’autore dell’inquinamento, il Comune resta l’ente competente che, se non dispone dei fondi per sostenere la spesa, può richiedere un finanziamento alla Regione e procedere alla decontaminazione. Sullo specifico di La Gogna il Comune deve assicurare che la bonifica venga fatta con lo smaltimento dei rifiuti, stimati in 97.000 mc , e che ciò avvenga nelle discariche autorizzate, anche fuori Ato. Per questo il Partito Democratico ha sempre giudicato inaccettabile un piano che preveda, da parte del privato che effettua la bonifica in sito, lo stoccaggio dei rifiuti sullo stesso terreno, con annessa la proposta di apertura di nuovi invasi per accogliere rifiuti da e fuori Ato.

Come abbiamo già sostenuto in precedenti interventi, la Provincia di Latina non ha il potere di scegliere dove realizzare il sito di stoccaggio ma solo di individuare le aree da proporre e il Commissario ad acta potrà avere a disposizione un’attività istruttoria molto utile. Gli amministratori locali e gli esponenti delle forze politiche che chiamano in causa Provincia e Regione allo scopo di sottrarsi dalle proprie responsabilità per fini elettorali non possono continuare a soffiare sul fuoco dell’opinione pubblica senza assumersi responsabilità e senza che nessuno chieda loro conto degli interventi demagogici che elargiscono ad ogni occasione .
La nomina del Commissario ad acta non impedisce ai Sindaci e alle forze politiche di dare il loro contributo per arrivare alle scelte che servono. In questo caso poi trattandosi di sito di stoccaggio della frazione secca è davvero blanda la scelta da fare.
I sindaci devono rendersi disponibili scegliendo due siti, uno per il centronord e uno per il centrosud, tra aree industriali o ex cave, l’ area ove stoccare la frazione secca dei rifiuti non più riciclabili dopo il trattamento presso gli impianti Tmb”.