Disposta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Roma un’altra consulenza nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del 17enne Romeo Bondanese, ucciso con una coltellata a Formia, il 16 febbraio scorso, in un litigio degenerato su via Vitruvio in cui sarebbero finite a confrontarsi le comitive della vittima e una di minori di Casapulla, in provincia di Caserta.
Mentre proseguono le indagini del commissariato di Formia, il sostituto procuratore Maria Perna ha affidato una consulenza alla professoressa Sabina Strano Rossi, dell’Università Cattolica, per compiere esami biologici ed ematochimici sui reperti.
Alla consulente è stato chiesto di stabilire, entro 45 giorni, se sul corpo della vittima vi siano tracce riconducibili ad altre persone, esaminando i campioni di tessuto prelevati durante l’autopsia sulla salma del 17enne, e se la vittima avesse assunto alcol o droghe.
Un accertamento disposto dopo quello medico-legale e per cui gli avvocati Luigi Tecchia e Giuseppe Biondi, difensori del 16enne di Casapulla arrestato, Camillo B., hanno nominato come loro consulente il biologo e genetista forense Eugenio D’Orio, dell’Università Federico II di Napoli.
I legali dei familiari di Romeo e del cugino della vittima, il 17enne Osvaldo V., anche lui ferito con una coltellata, si sono invece riservati sull’eventuale nomina anche loro di un proprio consulente.
Al momento l’unico indagato per quel martedì grasso di sangue risulta essere Camillo B., ai domiciliari con le accuse di omicidio preterintenzionale, lesioni, rissa e porto illecito di arma bianca.