Ebbene sì, contrariamente alle informazioni che avevano portato dallo scorso 15 febbraio all’istituzione della “zona rossa” nel comune pontino di Roccagorga, non sarebbe stata riscontrata la temuta “variante inglese”.
Stando a quanto reso noto nei giorni scorsi da una conferenza stampa in Prefettura a Latina, dai test effettuati sui tamponi presso lo Spallanzani di Roma sui positivi al Covid-19, non ci sarebbe la variante inglese in quel di Roccagorga. Una buona notizia, però, che non solo non toglie le restrizioni scelte di attuare dalla Regione Lazio, ma che evidenzia un altro problema.
Malgrado non si tratti di “variante inglese”, il tipo di virus riscontrato a Roccagorga, comunque rappresenterebbe una variante che sembrerebbe essere più contagiosa del virus che abbiamo conosciuto fino ad ora.
Questo sembrerebbe essere in linea con l’esplosione di casi nel piccolo centro e giustificherebbe – in linea con le nuove direttive nazionali di istituire restrizioni lì dove ci sono focolai – le misure prese a metà mese e in vigore per un’altra settimana.
Intanto nella giornata di ieri, la Regione ha firmato l’ordinanza con la quale ha istituito la “zona rossa” a causa delle varianti in altri due comuni del Lazio: si tratta di Colleferro e Carpineto Romano. L’ordinanza è entrata in vigore dall’una del 21 febbraio e sarà in vigore per 14 giorni.