Guerra di camorra, 4 condanne per l’omicidio Marino

Due condanne all’ergastolo e altrettante a 22 anni di reclusione.

Una sentenza pesante quella emessa dalla Corte d’Assise del Tribunale di Latina nei confronti di quattro imputati accusati dell’omicidio di Gaetano Marino, di Napoli, fratello di Gennaro “’O Mckey”, ucciso nove anni fa a Terracina a colpi di pistola.


Per quel delitto, che catapultò il litorale pontino in una guerra di camorra, sono stati condannati all’ergastolo, con isolamento diurno, Arcangelo Abbinante, ritenuto l’esecutore materiale del delitto, e Giuseppe Montanera, presunto componente del commando, e a 22 anni, con l’attenuante della minima partecipazione, Carmine Rovai e Salvatore Ciotola, che secondo l’Antimafia avrebbero dato appoggio logistico ai killer.

Il pluripregiudicato, detto “Moncherino”, era in vacanza e venne freddato il 23 agosto 2012 sul marciapiede del lungomare, in mezzo a una folla di bagnanti.

Marino, attirato in strada mentre si trovava presso lo stabilimento balneare “Sirenella”, venne ucciso con undici colpi di pistola calibro 9*21.

Per gli inquirenti un’esecuzione compiuta nell’ambito di uno scontro di camorra all’interno dei cosiddetti Scissionisti di Secondigliano per la gestione delle Case Celesti, nel quartiere Scampia, una ricca piazza di spaccio.

Più nello specifico uno scontro tra il gruppo degli Abbinante-Notturno-Aprea-Abete e le famiglie Magnetti-Petriccione, legale al clan Vanella-Grassi.

Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro 90 giorni.

Scontato il ricorso in appello da parte dei quattro imputati, difesi dagli avvocati Giuseppe Lauretti, Fabio Greco, Vincenzo De Rosa e Nicola Quatrano.