Critica la situazione del Comune di Ponza.
L’ente rischia il pre-dissesto e, nonostante le spiegazioni che ha dato su una serie di problemi oggetto di accertamenti, le bacchettate che ha ricevuto dalla Corte dei Conti sono pesanti.
I magistrati contabili hanno appurato che, dal 2015 al 2018, i rendiconti sono stati approvati tutti in ritardo rispetto a quanto previsto dalla norma, ma soprattutto hanno rilevato troppe criticità e una situazione di “confusione contabile”.
Per la Corte dei Conti, “occorre ristabilire, in maniera graduale ma tangibile, un equilibrio economico-finanziario del bilancio dell’ente, che rischia di essere pregiudicato sempre di più con il passare del tempo”.
Il Comune, per i magistrati contabili, non può più rinviare l’adozione di politiche concrete ed efficaci per la riscossione delle entrate, la predisposizione di un programma di riduzione delle spese, e l’avvio di una gestione consapevole del proprio bilancio in conformità alle regole dell’armonizzazione contabile.
I magistrati hanno quindi chiesto all’ente isolano di adoperarsi per il rispetto delle tempistiche di approvazione del rendiconto, di effettuare, già in corso d’esercizio, un’analisi veritiera e maggiormente approfondita delle gestioni contabili dal 2015 ad oggi, ripianando le quote di disavanzo non recuperate, tenendo conto anche del peggioramento del risultato di amministrazione che si registra al 31 dicembre 2019, di effettuare la contabilizzazione dell’anticipazione di liquidità nel rispetto delle previsioni, verificando il corretto accantonamento, nel risultato di amministrazione 2019, dell’importo residuo non ancora rimborsato, e di adoperarsi fattivamente per una maggiore solidità delle proprie casse, mettendo in campo azioni concrete che migliorino l’efficienza delle attività di riscossione delle entrate e che riportino il ricorso all’anticipazione di tesoreria nell’ambito “di un utilizzo fisiologico e non più patologico”.
Sempre la Corte dei Conti ha poi chiesto al Comune di monitorare attentamente il rispetto dei parametri di deficitarietà e la correttezza del ripiano del disavanzo, di effettuare un’attenta ricognizione dei residui attivi, la ricognizione del contenzioso, di adottare misure organizzative concrete che siano idonee a rimuovere le criticità riscontrate, per assicurare il rispetto della normativa in tema di pagamento dei debiti commerciali e per la progressiva riduzione dei residui passivi, di adottare, senza ritardo, misure idonee ad una complessiva valutazione dei beni patrimoniali, nonché un piano di valorizzazione del proprio patrimonio, con indicazione delle tempistiche di attuazione delle relative politiche, di produrre un prospetto relativo all’evoluzione dell’indebitamento dell’ente, trasmettendo il tutto entro il 30 giugno, e di adottare ogni misura utile a rimuovere l’antigiuridicità dell’incarico conferito con determinazione n. 30 del 2018.
La Corte dei Conti ha invitato inoltre l’Organo di revisione a vigilare scrupolosamente sugli equilibri finanziari dell’ente, con riferimento a tutte le criticità evidenziate.