Dissequestrato l’hotel Ganimede: prescritto il reato di lottizzazione abusiva

Dissequestrato l’hotel Ganimede di Sperlonga. Una decisione giunta nella giornata di martedì a firma del giudice del Tribunale di Latina Fabio Velardi, che, nonostante il parere contrario del pubblico ministero, ha accolto una specifica istanza presentata dai legali degli imputati (il collegio difensivo composto dagli avvocati Angelo Palmieri, Vincenzo Macari, Luigi Panella, Alfredo Zaza D’Aulisio e Roberto Fusco) nel corso dell’ultima udienza del processo riguardante i presunti interventi illeciti sulla struttura ricettiva.

A togliere di mezzo i sigilli, apposti nel 2017, la constatazione di un fatto: il reato contestato, lottizzazione abusiva, è prescritto. Di qui, l’ordine di immediata restituzione del bene agli aventi diritto, nello specifico il sindaco di Sperlonga Armando Cusani e il vicesindaco Francescantonio Faiola – nella loro veste di imprenditori -, ed un terzo socio, Antonio Pignataro.


La Procura della Repubblica di Latina, nella persona del pm Giuseppe Miliano, contestava una serie di atti da ritenersi nella sostanza “illegittimi e illeciti”, in quanto volti ad autorizzare una volumetria pari a 4.125 metri cubi rispetto ai 2.494 metri cubi di volumetria originariamente attribuiti al lotto su cui insiste l’hotel, il 41. Un discusso incremento determinato dall’omesso computo di superfici coperte e chiuse su tre lati, del corpo scala del corpo di fabbrica delle scale, delle superfici dei porticati, nonché di un ulteriore incremento di volumetria pari a 285 metri cubi.

Una vicenda giudiziaria che per oltre quattro anni si è giocata a colpi di perizie, quella riguardante il Ganimede. Ed è proprio una perizia ad aver portato a disporre il dissequestro. Nel ricostruire i lavori che hanno interessato il complesso, il consulente tecnico d’ufficio ha infatti fissato come anno di esecuzione il 2014. Abbastanza tempo per far sì che per il reato di lottizzazione abusiva, alla luce di una pronuncia della Corte di Cassazione, incorresse appunto la prescrizione.

La fine del processo è attesa per il 18 febbraio. Intanto la struttura, dal valore stimato in circa 3 milioni di euro e che a pieno regime impiega oltre 40 dipendenti, potrà tornare fruibile in vista della prossima stagione estiva.