Il giorno dell’asta per il grattacielo Pennacchi di Latina è arrivato.
Da oggi, e per le prossime 48 ore, gli interessati agli acquisti potranno presentare le offerte solo in via telematica o tramite un avvocato per 265 lotti su un totale di 352 unità immobiliari.
Una vendita disposta dal giudice Giuliano Agozzino nell’ambito della proceduta immobiliare promossa dall’istituto di credito Dobank spa per via dell’esposizione debitoria della società.
Non mancano però i problemi, considerando che il grattacielo di 22 piani, realizzato all’inizio degli anni ’60, è da sempre gestito in maniera unitaria, occupando l’intero isolato compreso tra Corso Matteotti, via Don Morosini, via Adua e via Pisacane, con due condomini di otto e dieci piani, collegati da un piano interrato adibito a garage e servizi comuni, una piastra commerciale al livello della strada e un piano di uffici.
Tutto con impianti energetici e spazi in comune, che oltretutto rimangono in carico alla società pignorata, con i relativi problemi di chi non sarà più in affitto da quest’ultima, ma dovrebbe godere di beni comuni gestiti da quest’ultima essendo proprietario di un proprio immobile.
Particolari che hanno spinto uno dei consiglieri di amministrazione della Pennacchi C. srl a presentare, tramite l’avvocato Maria Antonietta Cestra, un ricorso al giudice Agozzino, in opposizione alla vendita immobiliare.
Ad avviso del ricorrente sarebbe dunque necessario procedere con una precisa individuazione della delimitazione dei vari lotti messi in vendita, una riorganizzazione del complesso immobiliare comprese le parti comuni e la individuazione delle accessioni, delle pertinenze e delle eventuali servitù.
Sempre nel ricorso viene poi sostenuto che si rischia che l’invenduto arrivi a riguardare maggiormente le unità fondamentali per la gestione del complesso e le vendite si concentrino sugli immobili di minor valore, favorendo così il degrado e procurando al centro città un agglomerato di immobili fatiscenti, ricovero di senza tetto e sbandati, causando gravi problemi per i residenti e per tutto il quartiere.
Una situazione monitorata dalla stessa Procura della Repubblica, considerando che molte famiglie rischiano di restare senza un tetto e potrebbero crearsi notevoli problemi di ordine pubblico.