Lido La Vela ed ex Pro Infantia, confermati i sequestri

Il sequestro a Terracina

Confermati dal Tribunale del Riesame di Latina i sequestri del lido “La Vela” e dell’area ex Pro Infantia a Terracina, a cui le guardie costiere hanno apposto i sigilli a fine dicembre.

Respinti, dopo una camera di consiglio durata circa dieci ore, i ricorsi degli indagati.


Entro 30 giorni i giudici depositeranno le motivazioni dei provvedimenti.

Il 23 dicembre scorso gli investigatori hanno sequestrato, su disposizione del procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e dei sostituti Giuseppe Miliano e Valerio De Luca, il cantiere edile nell’area dello stabilimento balneare “La Vela”, in viale Circe, dove era in corso la costruzione di un nuovo lido.

Un blitz scattato dopo gli accertamenti compiuti a seguito di segnalazioni fatte da alcuni cittadini e soprattutto dal Circolo Legambiente Terracina.

Il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo si è concentrato sulle innovazioni attuate dal concessionario dell’area demaniale marittima, tese ad un ampliamento volumetrico delle superfici coperte di oltre l’800%, nonché altri interventi di nuova costruzione.

Eseguito il sequestro, è iniziato l’esame dei titoli abilitativi edilizi e demaniali ed è stata analizzata la mancanza delle previste autorizzazioni paesaggistiche per l’intervento.

Le indagini si sono però ben presto allargate e le guardie costiere hanno subito compiuto accertamenti sul progetto di demolizione e ricostruzione della fondazione ex Pro-infantia di Terracina.

Un’area a cui a fine dicembre hanno ugualmente apposto i sigilli su ordine del procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e del sostituto Giuseppe Miliano.

Quattro in questo caso gli indagati.

Ad essere accusati di lottizzazione abusiva sono Andrea Ruggeri, un 40enne di Marino, amministratore unico della società romana Residenze Circe, che ha acquistato l’ex colonia marina dall’istituto benefico capitolino, il tecnico Giuseppe Zappone, progettista e direttore dei lavori, Claudia Romagna, dirigente comunale dello Sportello Unico, e Roberto Biasini, capo settore comunale dell’urbanistica.

Con il rilascio del permesso a costruire il 22 dicembre scorso, per la demolizione, ricostruzione e cambio di destinazione d’uso del compendio immobiliare di viale Circe, secondo gli inquirenti sarebbe stato dato il via a una lottizzazione abusiva, in quanto al posto di un monumento storico già esistente nel 1925, destinato all’accoglienza e all’educazione dei minori, è stata avallata la realizzazione di due palazzine di cinque piani, una piscina scoperta, 98 posti auto, 46 posti per cicli e motocicli, e due campi da paddle, per un totale di 4.043 metri quadrati coperti e 12.933 metri cubi.