Una legge popolare per dire no messaggi inneggianti a fascismo e nazismo

Una raccolta firme per la “Legge di iniziativa popolare contro la propaganda e diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti”, l’iniziativa promossa dal Collettivo comunista autonomo – Formia. 

“Nei prossimi giorni – si legge in una nota –  sarà possibile firmare – presso gli uffici dell’anagrafe del comune di Formia – la proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione – nel nostro ordinamento – delle norme specifiche contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e contro la vendita e la promozione di oggetti con simboli fascisti e nazisti.


‘Legge Antifascista Stazzema’ è infatti il progetto che sta portando avanti il piccolo paese della Versilia segnato da una delle più tragiche stragi di civili messe in atto dai soldati tedeschi nazifascisti (ma tra gli arruolati vi erano anche molti italiani) nell’agosto del 1944. Le vittime accertate furono 560, in prevalenza donne e bambini, ma non si conoscerà mai il numero esatto di tale strage, proprio per la violenza con la quale venne perpretata.

‘Chiunque propaganda i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. La pena è aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici’: è questo l’estratto della proposta di legge di iniziativa popolare avanzata dal sindaco di Stazzema Maurizio Verona, presidente del comitato organizzatore.

Per aderire è necessario firmare il modulo di proposta di legge fornendo i propri dati anagrafici. La normativa che disciplina tale raccolta prevede un minimo di 50mila firme, il comitato organizzatore si è dato il termine del 31 marzo per arrivare a questa soglia. Consultando la pagina facebook ‘Legge Antifascista Stazzema’ oppure il sito anagrafeantifascista.it è possibile avere chiarimenti su ogni dubbio inerente alla proposta”.