Annullata la condanna per il muratore albanese Qemal Shaskaj, un incensurato accusato di essere in possesso di 27 chili di cocaina, due pistole, un fucile a pompa e diverse munizioni.
Era il 13 dicembre 2018 quando, in una villetta di Giulianello, frazione di Cori, il commissariato di Velletri e la squadra mobile fecero un blitz.
Gli investigatori, supportati anche dalle unità cinofile di Nettuno, in alcune pertinenze dell’abitazione trovarono l’ingente quantitativo di droga e le armi e il muratore finì in manette.
Una perquisizione compiuta indagando sulla morte del fratello dell’arrestato, Aniton Shaskaj, un pizzaiolo ucciso a Velletri nel 2016.
Il muratore ha sempre sostenuto che sia la cocaina che le armi non fossero sue e il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Mario La Rosa, credendogli parzialmente, lo condannò soltanto per l’accusa di spaccio di droga a cinque anni di reclusione.
Una sentenza confermata dalla Corte d’Appello, ma ora annullata dalla Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso del difensore dell’imputato, l’avvocato Oreste Palmieri.
Dovrà essere celebrato un nuovo processo d’appello.