Affari mafiosi, D’Emmanuele: “Manterremo la guardia alta”

Il procuratore capo della Procura della Repubblica di Cassino Luciano D'Emmanuele a marzo è stato ascoltato in audizione dalla Commissione Parlamentare sulle Ecomafie

Sugli affari mafiosi e i tanto facili quanto sospetti arricchimenti nel sud pontino la Procura di Cassino manterrà alta la guardia.

Lo assicura, all’indomani dei 19 arresti nell’ambito dell’inchiesta antimafia “Anni 2000”, il procuratore capo di Cassino, Luciano d’Emmanuele.


“Gli arresti per associazione a delinquere di stampo camorristico eseguiti nella zona di Santi Cosma e Damiano, Castelforte e Minturno sono un significativo riscontro di una realtà malavitosa sulla quale da tempo la Procura di Cassino pone la sua attenzione.

Le indagini sono partite da Cassino grazie all’impegno encomiabile di due magistrati del mio ufficio, il dottor Alfredo Mattei e il dottor Emanuele De Franco”, afferma il procuratore capo.

“Durante le investigazioni condotte dai carabinieri – aggiunge – sono emersi reati di competenza della Procura distrettuale.

Gli atti sono stati trasferiti, come la legge prescrive, a Roma.

Con la procura di Roma si è instaurato, e non è la prima volta, un ottimo lavoro di collegamento investigativo, tanto che Mattei e De Franco sono stati applicati a Roma, dove hanno continuato a svolgere il lavoro iniziato a Cassino, d’intesa con il sostituto distrettuale Fasanelli”.

“Sono davvero felice per i risultati conseguiti – conclude d’Emmanuele – segno che la nostra vigilanza, l’attenzione al territorio, il lavoro quotidiano, assestano un colpo alla criminalità organizzata.

Il sud pontino continua ad essere terra di intrecci malavitosi e di facili arricchimenti e la Procura di Cassino, consapevole del suo ruolo, non abbassa la guardia assicurando alla gente onesta e perbene che la battaglia per la legalità continua”.