Covid-19 e trasporti, treno sovraffollato: passeggeri fatti scendere

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Continua il rebus trasporti in periodo di pandemia: sono le regole ad essere sbagliate o che queste non vengono fatte rispettare?

Probabilmente i passeggeri del treno n.12733 partito da Roma Termini quest’oggi alle 13.36 e diretto a Minturno avranno pensato che si possa rispondere in modo identico a entrambe le domande.


Questi, infatti, sarebbero stati invitati a scendere alla stazione di Cisterna di Latina – secondo quanto ci viene segnalato da alcuni lettori – perché il treno era sovraffollato. Un disagio poi risolto per i pendolari con l’attesa in stazione di circa una trentina di minuti e l’arrivo del treno successivo.

Ma non è una novità, infatti i pendolari ci hanno spiegato che spesso si viaggia al limite delle condizioni imposte dalle normative anti contagio, dove non sempre e non tutti rispettano i “bollini rossi” che indicano i posti da lasciare vuoti.

Quindi torna ovvia la domanda: sono le regole ad essere sbagliate o che queste non vengono fatte rispettare? Difficile dare una risposta, perché in questo caso potrebbero essere giuste sia le regole – per mantenere il distanziamento interpersonale – sia il numero delle persone a bordo – per evitare il sovraffollamento. Il paradosso, però, sembra tornare ad essere quello che da molti è stato individuato come il casus belli della seconda ondata: la mancanza di distanza prevista sui mezzi di trasporto.

È ovvio che la situazione non è di facile gestione ma i pendolari iniziano a chiedersi – probabilmente anche a ragione – perché non si conteggiano man mano le persone a bordo e perché, negli orari più “affollati” non vengano inserite più corse?