Un estratto della sua poesia “Mi affaccio”:
Mi affaccio
alla finestra della tua assenza
in una mancanza
che lacera il cuore
più di una lama affilata.
Mi arrampico
sul ramo più alto
del mio struggimento.
I miei occhi
stillano gocce evanescenti
che offro alla luna.
Odo
nella notte
il pianto di una gatta.
Mendica
invano
una carezza.
Vibra di solitudine a una stella
caduta senza desideri da esprimere.
È un gemito straziante
che strozza la gola.
Frugo tra le stelle
in cerca di quel desiderio naufragato
sperando
invano
di recuperarlo.
Cessa il suo lamento
la gatta
destando i miei pensieri.
Il suo sollievo
parla al mio scoramento.
Una chiave gli porge.
Indugia la mia pena.
Sa che il dolore non delude.
La felicità, sì.
Una sciarpa rossa comprai
(contro la violenza sulle donne)
Una sciarpa rossa comprai.
La indossai senza vergogna.
“Perché quella sciarpa?”
Mi chiedevano senza domandare.
– I miei occhi urlavano muti –
Comprai quella sciarpa rossa
per coprire i segni del suo passaggio.
La mia pelle guarì.
Scomparvero i lividi.
La sciarpa rossa tolsi.
– I miei occhi gridavano ancora –
Era autunno.
Trascorrevo i giorni a osservare le foglie.
– Io, come loro stavo –
Caddero quelle foglie e si intristirono i rami.
Nel mio cuore
Sentivo ancora il dolore
scavare solchi profondi.
Vi nascosi la paura.
– La paura di lui –
Avevo sognato carezze dalle sue mani.
Le avevo sentite stringere
e stringere ancora.
E capii che in fondo
ero morta quel giorno
e quello dopo ancora
quando la sciarpa rossa comprai.
Cammino tra la gente senza fare rumore.
Invisibile il danno.
Ma i miei occhi parlano ancora.
– Perché? –
La motivazione della giuria
Questa la motivazione che ha coronato la sua vittoria della XXXVI Edizione del Premio.
“Una poesia toccante e vibrante la sua, basata sull’introspezione e il senso della vita. Esperienze, delusioni, il tormento dell’oblio caratterizzano il suo percorso dell’animo richiamato a molteplici aspirazioni.
Un taglio poetico che ci richiama alla lirica “deliberiana”. Contemplazione della realtà attraverso lo stimolo e l’aspirazione della Poesia. E lo sguardo si rivolge ai temi sociali intrisi nella poetica di Federica Sanguigni capace di trasmettere emozioni nelle quali ci identifichiamo”.
Per conoscere meglio Federica Sanguigni
Federica Sanguigni vive a Fondi ed è membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione Culturale “Musicinecultura” all’interno della quale, oltre a collaborare all’organizzazione di eventi, si occupa anche di recensione di testi narrativi e poetici, nonché di presentazioni di libri in generale.
Membro di giuria in concorsi letterari, è anche autrice dell’atto unico teatrale “È solo colpa mia”, tratto dall’omonimo proprio racconto risultato vincitore di un concorso indetto a Reggio Calabria. Uno sguardo attento anche a temi sociali, quali la violenza sulle donne e la condizione patita dalle persone diversamente abili e sicuramente bisognevoli di maggiori attenzioni, fanno di Federica un’autrice completa. Un’artista che sa mettere a disposizione dei propri lettori non solo l’arte intesa come forma espressiva, quale frutto di raffinata creazione, ma anche concreto strumento di sensibilizzazione in ambito sociale.
La manifestazione ha ottenuto il sostegno della Regione Lazio-Crea, Comune di Fondi, Banca Popolare di Fondi.
Nel corso della serata sono stati ricordati il nipote del poeta, Libero de Libero, omonimo, sempre presente al Premio e Mario Carroccia, poeta anch’egli che in ogni edizione del “De Libero” amava salutare i presenti con una sua poesia.
Un saluto particolare il prof. Gerardo Vacana lo ha apportato a Leone D’Ambrosio, non presente per indisposizione fisica, che da anni cura i rapporti con poeti e relatori a livello nazionale.