Allarme occupazione, il sindacato CLAS chiede misure urgenti

L’emergenza sanitaria legata alla pandemia, ormai da più di un anno ha intaccato pesantemente il tessuto economico, sociale, produttivo e lavorativo del nostro paese. Per il mantenimento dell’occupazione è imprescindibile la prosecuzione delle misure straordinarie oltre marzo, come il blocco dei licenziamenti e la creazione urgente di un ammortizzatore sociale unico covid-19 plurisettoriale per tutti i lavoratori e per tutte le imprese, oltre a prevedere l’allungamento della NASpI (la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, indennità di disoccupazione per lavoratori subordinati) e l’introduzione di una nuova riforma pensionistica”.

Lo afferma il Segretario Generale Nazionale del Sindacato CLAS, Davide Favero, che continua:


Davide Favero

“L’obbiettivo comune deve essere quello di mettere a regime questi strumenti e sistemi per generare economia e occupazione per il rilancio del nostro paese. Purtroppo i dati sui livelli occupazionali per i prossimi mesi restano ancora contrastanti e preoccupanti sia per le nuove restrizioni governative sia per la possibile conclusione del blocco dei licenziamenti prevista per fine marzo.

Ad oggi sono stati quasi 400mila i posti di lavoro andati in fumo dall’inizio dell’emergenza sanitaria, portando il tasso di disoccupazione complessivo all’8,9% e quello giovanile al 29,5% con un tracollo del Pil stimato intorno al 10%. In questo quadro disastroso a pagare il prezzo più alto, in quanto non coperti dal blocco dei licenziamenti, sono stati i lavoratori con contratti a termine, apprendistato, tirocinio, somministrazione, collaborazione, progetto, stagionali ed extra, occupati nei settori particolarmente colpiti dalle misure restrittive pandemiche, come il turismo, il commercio e i servizi, crollati di oltre 210mila unita negli ultimi sei mesi. Occorre Altresì avviare una forte campagna di investimenti necessari alla riduzione del cuneo fiscale per famiglie, lavoratori e imprese, promuovere interventi sulle politiche attive, formazione, riqualificazione, semplificazione, informatizzazione, oltre a sostenere l’export e il made in italy”, conclude il Segretario Favero.