Attentati incendiari alla sindaca e alla sua vice, giudizio per tre

Giudizio immediato per tre indagati nell’inchiesta sugli attentati incendiari subiti dalla sindaca di Sermoneta, Giuseppina Giovannoli, e dalla sua vice, Maria Marcelli.

A distanza di quattro mesi dagli arresti, la Procura ha chiesto e ottenuto dal gip Giorgia Castriota un processo per il presidente della Pro Loco di Sermoneta, Giuseppe Gentile, accusato di essere il mandante dei roghi, Giovanni Bernardi, di Latina, ed Emanuel Poli, di Sermoneta, considerati gli esecutori materiali.


La prima udienza per loro è fissata il prossimo 10 febbraio davanti al giudice del Tribunale di Latina, Maria Assunta Fosso.

Secondo gli inquirenti, Gentile avrebbe agito non tollerando di essere stato ridimensionato nella gestione di alcuni eventi, perdendo il controllo sulla tradizionale Fiera di San Michele, e di aver dovuto rimuovere dalla piazzetta del paese le impalcature da un immobile dove stava realizzando un b&b, dopo quattro anni che occupava il suolo pubblico senza pagare un centesimo.

Per il presidente, hanno specificano i carabinieri al momento degli arresti, si era trattato di “lesa maestà”, ritenendo che avrebbe dovuto ricevere qualcosa in cambio dopo aver sostenuto l’attuale amministrazione.

Avrebbe così ordinato gli incendi delle auto delle due amministratrici.

Prima quelle della Marcelli, il 7 e il 22 febbraio scorso, e poi, il 9 maggio, quella della Giovannoli.

Gli investigatori ritengono inoltre che gli indagati stessero progettando anche di bruciare l’abitazione della sindaca.

“In casi del genere non è minacciato l’amministratore come persona, ma tutta la comunità che deve amministrare”, ha dichiarato dopo l’esecuzione delle misure cautelari il colonnello Gabriele Vitagliano, ex comandante provinciale dei carabinieri di Latina.