Dal sequestro di un lido alla maxi inchiesta sulle concessioni demaniali

Dal sequestro di uno stabilimento balneare a una maxi inchiesta sulle concessioni demaniali.

A Terracina, nel giro di pochi giorni, le indagini su quanto sta accadendo in riva al mare si sono allargate a macchia d’olio e le guardie costiere si sono presentate negli uffici comunali, acquisendo e sequestrando atti.


Il 23 dicembre scorso gli investigatori hanno apposto i sigilli, su disposizione del procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e dei sostituti Giuseppe Miliano e Valerio De Luca, al cantiere edile nell’area dello stabilimento balneare “La Vela”, in viale Circe, dove era in corso la costruzione di un nuovo lido.

Un blitz scattato dopo gli accertamenti compiuti a seguito di segnalazioni fatte da alcuni cittadini e soprattutto dal Circolo Legambiente Terracina, che aveva segnalato su un canale social la presunta irregolarità dei lavori in corso di svolgimento su un tratto della locale spiaggia.

Il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo si è concentrato sulle innovazioni attuate dal concessionario dell’area demaniale marittima, tese ad un ampliamento volumetrico delle superfici coperte di oltre l’800%, nonché altri interventi di nuova costruzione.

Eseguito il sequestro, è iniziato l’esame dei titoli abilitativi edilizi e demaniali ed è stata analizzata la mancanza delle previste autorizzazioni paesaggistiche per l’intervento.

Le indagini si sono però ben presto allargate e le guardie costiere, in base alle poche indiscrezioni trapelate, hanno iniziato ad acquisire anche copia della documentazione urbanistica del progetto di demolizione e ricostruzione della fondazione ex Pro-infantia di Terracina.

A legare quest’opera al sequestro dello stabilimento “La Vela” sembra essere il progettista.

Al vaglio degli inquirenti è finita inoltre la recente “variante di Natale” , una variante urbanistica adottata dal Comune proprio durante le recenti festività natalizie, per mezzo della quale sono stati ceduti alla nuova proprietà della Pro-infantia aree destinate al verde e parcheggi per consentire la realizzazione del nuovo faraonico progetto.

Ma ciò che sembra più preoccupare gli inquirenti sono le ennesime proroghe fino al 2033 delle concessioni demaniali alla luce della nuova procedura di infrazione che l’Europa sta avviando contro l’Italia, cercando di stabilire se le stesse siano o meno legittime a fronte delle numerose licenze suppletive e autorizzazioni di destagionalizzazione che il Comune di Terracina sta emettono in questi giorni in assenza di Pua, o meglio con un Piano di utilizzazione dell’arenile del 2003, non ancora uniformato ed adeguato alla vigente legislazione regionale.

Bocche cucite sia in Procura che presso la Capitaneria di porto.

Ma c’è una certezza: un pool di magistrati e qualificati  investigatori, agli ordini del capitano Emilia Denaro, da oltre un anno sta scavando nel recente passato di gestione demaniale del litorale terracinese e non solo, come lo pseudonimo di uno degli investigatori della Guardia Costiera, attività diventate evidenti in questi giorni.