Grande, il cordoglio per la morte di Gerardo Forte. Non solo nella sua Formia. Da lunedì, giorno in cui è venuto a mancare, proprio lo stesso della surroga in consiglio comunale, si susseguono i messaggi in sua memoria. Dedicati al politico, ma soprattutto all’uomo che è stato.
“Lo spirito di servizio, l’abnegazione e l’umiltà di chi crede che ci sia sempre un’altra possibilità. Al consigliere Gerardo Forte la riconoscenza della Città per il suo costante, continuo e integerrimo impegno per Formia. A Dilva, Ivano e Claudio cordoglio e vicinanza”, ha scritto il sindaco Paola Villa.
“Sono vicino alla famiglia di Gerardo Forte, amico e politico di spessore, uomo di grandi doti umane, sempre attento al bene comune. La sua scomparsa impoverisce il mondo politico del Golfo di Gaeta e dell’intera provincia di Latina. Renderò omaggio all’uomo, al politico e all’amico con il quale ho condiviso un significativo percorso politico”, il pensiero del sindaco di Castelforte Giancarlo Cardillo.
“E’ stata una figura importante della politica formiana e dell’area progressista cittadina”, il ricordo del consigliere formiano Claudio Marciano. “Ci siamo conosciuti meglio nel 2003, quando io entrai per la prima volta in Giunta, a 19 anni, e lui divenne Presidente del Consiglio Comunale. In verità, ci eravamo già incontrati altre volte, perché era collega di mio padre, e perché io frequentavo le sedi politiche formiane già da minorenne. Una volta, in una festa dell’Unità, mi mise una mano sulla spalla, e avvicinandosi all’orecchio – mentre parlava un qualche manager dell’Asl di Latina che lui non apprezzava – mi disse ‘Claudio, lo vedi quello là? Non ha un decimo delle tue capacità’. Mi commosse. Mi è dispiaciuto non dirgli, e forse non fargli neanche capire, che io l’ho sempre considerato un bravissimo amministratore, di gran lunga il miglior Presidente del Consiglio che Formia abbia avuto negli ultimi venti anni, e che diventando più maturo cominciavo a capire meglio il suo approccio umile, pancia a terra sui piccoli problemi, e pronto a riconoscere come un interlocutore politico possibile ‘l’altro’. Un abbraccio stretto a Dilva, Ivano, Claudio, a tutta la famiglia, a tutti i suoi cari, a tutti quelli che gli hanno voluto bene”.