Fumare senza fumare: ecco perché la sigaretta elettronica ha rivoluzionato le abitudini degli ex tabagisti

In che modo lo svapo ha cambiato il mondo dei fumatori? Ecco tutto ciò che si cela dietro il funzionamento delle e-cig

Una delle tecnologie degli anni 2000 che avuto impatto maggiore sulla vita quotidiana è senza dubbio la sigaretta elettronica. I cosiddetti vaporizzatori personali (PV) hanno infatti pian piano scalato la classifica dei sistemi per dire addio alle bionde cancerogene, prendendosi il primo posto del podio in pochi anni.

I primi modelli di e-cigarette non avevano certo un rendimento qualitativo di alto livello come quelli odierni, ma hanno rappresentato la pietra miliare di un processo che si è concretizzato nel lungo periodo.


I vecchi dispositivi pen style, come la famosa Ego T-1100, funzionavano in maniera poco soddisfacente per un fumatore, sia a livello di produzione vaporosa che per quanto riguarda la resa aromatica. Nella maggior parte dei casi, infatti, non riuscivano nell’intento di sostituire le sigarette classiche.

I produttori non si sono però scoraggiati ed hanno lavorato sodo per perfezionare le lacune iniziali, arrivando a mettere a punto dei congegni davvero di alto livello. Le sigarette elettroniche moderne consentono infatti al vaper di rivivere l’esperienza di fumo in maniera davvero molto realistica e senza tutti i rischi derivanti dalla combustione del tabacco.

In questo modo, come riportato nell’articolo de La Repubblica “Riabilitata la sigaretta elettronica. Aumenta chi smette di fumare”, tantissimi tabagisti in Italia e nel mondo sono riusciti a dire definitivamente addio al pacchetto di sigarette e all’accendino.

Come funziona e da cosa è composta una sigaretta elettronica

Nel 2020, entrando in un qualunque svapo shop o acquistando sui tantissimi negozi online di sigarette elettroniche, si ha la possibilità di metter mano a vaporizzatori di ottima qualità anche a basso costo. Tutto ciò è stato reso possibile dall’avanzamento della tecnologia di settore, che sfruttando le nozioni di elettronica ha trovato il modo di garantire un rendimento aromatico molto più elevato.

Le e-cig sono composte principalmente da due parti: la box mod, il corpo batteria in cui risiede il motore del device, e l’atomizzatore, quella parte dell’e-cig a forma di campana in cui avviene la vaporizzazione. In alcuni casi, come accade nei kit all-in-one (AIO) e in molte pod mod, le due componenti non sono divisibili.

L’atom è costituito da varie componenti:

  • Drip tip: bocchino per inalare il vapore aromatico.
  • Top cap: coperchio del serbatoio, su cui alloggia il drip tip.
  • Tank: pareti del serbatoio di liquido, di solito in vetro pyrex o policarbonato.
  • Resistenza elettrica (coil): bobina di filo resistivo avvolta da cotone organico da vape. È la componente che vaporizza fisicamente il liquido a contatto con essa.
  • Base: chiusura metallica bassa del serbatoio, in cui risiede la resistenza.
  • Camino: copertura metallica che convoglia il vapore dalla coil al drip tip.
  • Connettore: posto al di sotto della base, consente il passaggio della scarica di corrente che parte dalla batteria.

Una volta effettuata la ricarica della sigaretta elettronica con appositi liquidi da svapo, il dispositivo può essere azionato mediante il cosiddetto tasto “fire“. In questo modo, la corrente attraversa tutto il circuito, passando per la resistenza, che si arroventa e consente così all’e-liquid di trasformarsi istantaneamente in vapore.

Le tipologie di e-cigarette presenti in commercio.

Il funzionamento dei PV è il medesimo in qualunque sistema, ma il mercato odierno offre un’ampia gamma di e-cig differenti, adatte per tutti i gusti e i tipi di svapo. I modelli migliori per iniziare sono senza dubbio i kit AIO e le pod mod, dispositivi di dimensioni e peso contenuti, di semplice utilizzo e dalla manutenzione pressoché inesistente.

Questo genere di sigarette elettroniche, infatti, sfrutta in alcuni casi atomizzatori usa e getta che contengono al loro interno la coil e in altri delle resistenze pre-fatte, dette anche testine o head coil, anch’esse con una durata limitata nel tempo.

La medesima tipologia di resistenze viene utilizzata in tutti gli atomizzatori non rigenerabili, nei quali è necessario sostituirle (a fine efficienza) con dei modelli compatibili all’atom stesso. Dall’altro lato, invece, troviamo gli atomizzatori rigenerabili, in cui la resistenza viene costruita manualmente dal vaper stesso, con filo metallico e cotone.

Che si tratti di una pod, di un kit AIO o di un sistema scomponibile box+atom (rigenerabile o meno), le sigarette elettroniche si suddividono in due grandi macro-categorie: dispositivi per svapo di guancia (MTL) o a polmone (DL). Ciò che caratterizza i primi è la produzione moderata di vapore e il forte contrasto del tiro, mentre nel secondo si tratta di produzioni vaporose molto abbondanti, ottenute da atomizzatori con fori aria e bocchini molto aperti.

Per quanto riguarda le box mod, invece, esistono le cosiddette big battery, dotate di un circuito elettronico regolabile, e le box meccaniche, in cui è il valore in Ohm della resistenza che regola la potenza della scarica erogata. In entrambi i casi, esse possono presentarsi con forma cilindrica (tubi) o rettangolare.

Come scegliere il modello di e-cig più adatto alle proprie esigenze

Partendo dal fatto che le pod, le AIO e gli starter kit con box mod circuitata sono senza dubbio i più indicati per chi comincia a svapare, c’è da sottolineare che i sistemi meccanici sono, invece, esclusivamente raccomandati per i vaper più esperti. Per utilizzare questi dispositivi, è infatti fondamentale padroneggiare i concetti base dell’elettronica e conoscere bene le leggi di Ohm.

Dal punto di vista dell’aroma, gli atomizzatori rigenerabili sono di norma di livello superiore rispetto a quelli a testine, ma al giorno d’oggi esistono tantissimi modelli entry level che restituiscono una resa aromatica molto elevata, talvolta di pari livello. In ogni caso, prima di potersi cimentare con i sistemi rigenerabili è bene aver preso dimestichezza con l’uso e il funzionamento della sigaretta elettronica.

Per ciò che concerne la tascabilità, le pod rappresentano il dispositivo più comodo da portare appresso durante la giornata, poiché sono piccole, leggere e, tendenzialmente, non perdono liquido anche se capovolte. Oltretutto, grazie ai nuovi liquidi organici trasparenti messi appunto da aziende come La Tabaccheria e Azhad’s Elixirs, non si rivolgono più solo ai neo-vaper, ma anche agli utenti più esigenti.

Non importa dunque quale tipo di sigaretta elettronica si scelga, poiché i gusti personali non si discutono, ma ciò che conta è riuscire a smettere di fumare. Per farlo, i vaporizzatori personali sembrano ad oggi il modo migliore per riuscirci.

Oltretutto, essi consentono agli svapatori di mantenere il gesto e la ritualità della sigaretta tradizionale, di abbandonare gradualmente la dipendenza da nicotina e al contempo di ridurre il rischio di danno da fumo.