“A Terracina il privato chiede e l’Amministrazione autorizza. Crediamo si sia sparsa la voce perché altrimenti non si spiegano le numerose varianti urbanistiche e permessi ad edificare complessi residenziali. E lo si fa ai sensi della legge regionale sulla rigenerazione urbana. Poco importa se questa stessa legge è finalizzata a limitare il consumo di suolo, razionalizzare il patrimonio edilizio esistente, riqualificare aree degradate nonché favorire la realizzazione di nuove opere pubbliche ed il completamento di quelle previste. Perché a Terracina le opere pubbliche sono sacrificabili, si monetizzano gli standard urbanistici e il consumo di suolo è la regola. Ed è quello che accade alla Pro Infantia dove l’Amministrazione comunale non si accontenta di riconoscere la rigenerazione dell’immobile esistente ma ne autorizza la costruzione di un altro identico. Un mostro di cemento a pochi metri dal mare, in un’area soggetta a vincoli quindi di maggior tutela ma questo non sembra interessare il Comune”. A parlare, attraverso una nota stampa, il meetup Terracina 5 Stelle.
“La questione deve essere analizzata anche alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la deliberazione del Consiglio regionale del Lazio con cui era stato approvato il Piano Territoriale Paesistico Regionale, in quanto improntato ad un abbassamento dei livelli di tutela dei valori paesaggistici e lesivo di interessi costituzionali”.