Pendenze economiche, i malumori degli operatori ex Formia soccorso

C’è sempre più fibrillazione, tra i sanitari del 118 in servizio in provincia di Latina. E non solo per la spinosa vicenda che ha appena portato la Croce Bianca all’estromissione dal servizio emergenza, con gli operatori che fino a prima vi impegnati ritrovatisi nel limbo della cassa integrazione. Sul piede di guerra ci sono anche i lavoratori ex Formia soccorso passati da qualche tempo sotto l’egida della Heart Life Croce Amica, l’azienda capofila dell’Ati 118.

Parte dei sanitari ex Formia soccorso lamenta che lo scorso 15 novembre la Heart Life ha versato loro solo una parte degli stipendi, senza alcun tipo di accordo con le sigle sindacali. E che il 30 novembre la Formia soccorso ha accreditato soltanto un sesto delle somme previste per oneri accessori come i buoni pasto e le ore di straordinari effettuate, relative al periodo che va da giugno a ottobre 2020.


Fortemente stressati, soprattutto dal prolungato periodo di emergenza da Covid-19, contraddistinto spesso e volentieri da lunghe file in ambulanza in attesa di sbarellare i pazienti, gli interessati – almeno quelli che intendono parlare dell’attuale situazione – dicono di sentirsi al centro di “una manovra economica dubbia”. Una manovra attuata, sostengono, senza poter avere un effettivo riscontro delle somme che stanno ricevendo. “Mancano le buste paga di ottobre e novembre, oltre che quelle relative al Tfr”, attaccano. Lamentando il “silenzio da parte di chi doveva tutelare i propri iscritti”. Una stoccata, nemmeno troppo velata, ai sindacati.