Sospesa dal Tar l’interdittiva antimafia emessa nei confronti della Loas

Sospesa l’interdittiva antimafia emessa il 6 ottobre scorso dal prefetto di Latina nei confronti della Loas spa.

Il Tar di Latina, accogliendo la richiesta della società, ha congelato il provvedimento con cui era stata rigettata l’istanza presentata dall’azienda di Aprilia il 30 dicembre dello scorso anno ai fini del rinnovo dell’iscrizione nell’elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa, che come precisato dallo stesso prefetto ha lo stesso valore dell’interdittiva.


A impugnare tale provvedimento è stata la Loas tramite gli avvocati Roberto D’Amico e Giovanni Malinconico, sostenendo che non vi fossero i presupposti per l’applicazione della misura.

Ad un primo esame, i giudici amministrativi hanno ritenuto che il ricorso non sia sprovvisto di fumus boni iuris, considerando che il reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, per cui uno dei soci al 50% della spa, Antonio Martino, coinvolto nell’inchiesta della Dda di Roma sulla cosiddetta cava dei veleni ad Aprilia, ha patteggiato la pena, è tra quelli per cui sono previsti determinati provvedimenti soltanto quando rappresenta lo scopo di un’associazione per delinquere.

La vicenda verrà poi discussa nel merito al Tar il prossimo 24 marzo.

Sul rogo che il 9 agosto scorso ha devastato l’azienda di recupero rifiuti di via dei Giardini proseguono intanto le indagini del sostituto procuratore della Repubblica di Latina, Andrea D’Angeli, che ha già indagato il legale rappresentante della società, Alberto Barnabei.