Ancora fermento a Formia dopo le dimissioni del sindaco Paola Villa.
In un colpo solo, la scelta – obbligata – della prima cittadina di rassegnare le dimissioni prima del consiglio comunale nel quale di fatto sarebbe andata sotto nei numeri, hanno riportato di primissimo piano tutta la politica. La stessa prima cittadina, ora gioca un ruolo centrale in quelle che lei stessa ha definito “consultazioni”, prevedendo aperture a tutte le forze di opposizione tranne a quella che fa capo a Maurizio Costa, fino a non molto tempo fa in maggioranza e fino un paio di giorni fa non ufficialmente in minoranza.
Proprio per questo e per le stoccate pesanti che la stessa prima cittadina ha avuto nei confronti del gruppo “Ripartiamo con voi” (gruppo dello stesso Costa) che ha risposto per le rime e in modo pesante alle accuse della prima cittadina parlando di “isterismo” e “delirio”.
Nel mentre è intervenuto anche il parlamentare, una volta nei Cinque Stelle ed oggi nel Misto Raffaele Trano che di fatto ha elogiato la Villa “giustificando” quanto stia accadendo nelle vicende politiche formiane con il fatto che – dal proprio punto di vista – proprio la prima cittadina formiana sarebbe “non abbastanza invischiata con i poteri forti”.
Ma se da un lato ci sono le prese di posizioni politiche c’è chi si organizza per prendere delle posizioni, non solo politiche ma anche amministrative.
In tal senso vanno infatti le posizioni del centrosinistra, come rese note già nei giorni scorsi dal consigliere comunale del Pd Claudio Marciano, ma ancor più come precisato nella nota congiunta diffusa quest’oggi Partito Democratico-Formia Bene Comune che apre ufficialmente all’incontro istituzionale.
Diversa è la situazione nel centrodestra. Fratelli d’Italia e Formia ConTe con Pasquale Cardillo Cupo e Gianfranco Conte, rispondono con una nota resa pubblica alla lettera-appello diffusa nella giornata di ieri da Forza Italia e a firma di Eleonora Zangrillo che in un’ottica di collegialità e di responsabilità chiamava gli altri schieramenti ad un confronto entro il fine settimana. Richiesta accettata ma con rinvio da parte di Conte e Cardillo Cupo che hanno rilanciato con la proposta di slittamento alla settimana successiva. Ipotesi di rinvio che a questo punto sembra più che probabile.
Perché, al di là di quello che può essere interpretato, la crisi formiana è di chiara natura politica, dove un gruppo ha preso le distanze dall’Amministrazione di cui faceva parte annunciando, prima di non condividerne più le finalità e poi ponendo dei distinguo sulle priorità programmatiche fino all’annuncio di quel voto contrario sull’equilibrio di Bilancio.
E in qualità di crisi politica, ai banchi del consiglio comunale potrebbe tornare, forse, addirittura per essere risolta con una sorta di “larga intesa”, che fino a pochi giorni fa non sembrava davvero ipotizzabile. Il problema di base, sul quale potrebbe naufragare anche un castello di carte ben costruito come quello che potrebbe realizzarsi da qui al 20 dicembre, è uno, ovvero gli interessi elettorali.
Chiunque decida di sedere in un’eventuale futura giunta Villa – ammesso che questo venga proposto dal sindaco alle altre forze politiche – o semplicemente sostenere la maggioranza in consiglio comunale, come accade in politica ha il tornaconto elettorale, ovvero quello di puntare alla propria rielezione. Una scadenza che non hanno solo le altre forze politiche, ma anche quella civica capitanata da Paola Villa. Per quello, nonostante tutti – probabilmente – vogliano evitare il commissariamento, probabilmente nessuno vuole arrivare a fine mandato con una coalizione che snaturerebbe il progetto identitario di tutti gli schieramenti.
È sicuramente prematuro per dirlo, ma ad oggi, ciò che appare più plausibile è che più o meno velatamente tutti puntino ad ottenere – previo garanzie – ad un sostegno trasversale in consiglio al sindaco Villa. Un sostegno il quale potrebbe rivelarsi talmente fragile che, superata l’emergenza sanitaria, farebbe immediatamente scattare una nuova crisi alla quale, però, poi non seguirebbero più margini di manovra.
A PAGINA 2 IL COMUNICATO DI PD E FBC
A PAGINA 3 LE NOTE DI FI E FDI-FCT