Problemi con l’affitto, Uffici del Giudice di pace al freddo

Uffici del Giudice di Pace di Latina al gelo.

Termosifoni spenti nell’immobile di proprietà della società Chimar dopo che la stessa, con una nota diretta anche al Ministero della giustizia, contestando le compensazioni compiute dal dicastero, ha lamentato il mancato pagamento di 22 mesi di affitti e degli oneri condominiali.


La presidente del Tribunale di Latina, Caterina Chiaravalloti, rivolgendosi a sua volta al Ministero, ha specificato che gli onori condominiali sono stati pagati e ha invocato una soluzione, specificando che quanto sta accadendo rappresenta un rischio per la salute del personale e dell’utenza, aggravato “dal particolare momento di emergenza epidemiologica, essendo richiesta una frequente ventilazione degli ambienti”.

“Negli Uffici del Giudice di Pace di Latina – denuncia anche Quirino Leomazzi, segretario provinciale di Latina della Federazione Confsal-Unsa – ci hanno staccato anche i riscaldamenti”.

“Non bastava il Covid a mettere a repentaglio la nostra salute – aggiunge – ora si aggiunge anche la criticità della sospensione della fornitura del riscaldamento, proprio quando per via della pandemia c’è la necessità di areare spesso i locali. Se c’è un contenzioso in atto tra la società proprietaria degli immobili e il Ministero della Giustizia, doveva essere risolto per tempo dai responsabili, senza arrivare a questo epilogo in cui a pagare sono solo i lavoratori, costretti a operare giornalmente tra diffusione del virus e clima siberiano. Se non si contrae il Covid al Giudice di Pace di Latina, in ogni caso si prende l’influenza solo perché si va a lavorare, e ciò è inaccettabile.

“Chiediamo – ha concluso – che il Ministero della Giustizia si attivi immediatamente, anche se con grave ritardo, al fine di assicurare la ripresa della fornitura del riscaldamento a tutela della salute dei lavoratori”.