Percosse, arriva la condanna definitiva per la dirigente

Condanna definitiva per D.V., attualmente dirigente comunale a Latina, ritenuta responsabile del reato di percosse.

La dirigente, che ha lavorato in diversi Comuni pontini, è stata condannata dal Giudice di pace e la sentenza è stata confermata prima dal Tribunale di Latina e poi dalla Cassazione, che ha dichiarato inammissibile il ricorso con cui la difesa dell’imputata aveva chiesto la derubricazione del reato in quello di ingiurie.


La Suprema Corte ha specificato che “quanto alla qualificazione giuridica corretta dei fatti oggetto della imputazione, va evidenziato che la condotta ascritta alla V. è quella di aver colpito alla spalla la persona offesa, percuotendola con una borsa portadocumenti”.

I fatti sono relativi al giorno in cui la dirigente comunale venne rinviata a giudizio per i presunti abusi e le presunte omissioni di atti d’ufficio relativamente alle assegnazioni dei lotti nell’area artigianale di Roccagorga, dove era segretario comunale.

Uscendo dall’aula, D.V. colpì la parte lesa in quel procedimento.

Il processo per i lotti in località Prunacci, tre anni fa, si è poi concluso davanti al Tribunale di Latina con proscioglimenti per intervenuta prescrizione, come nel caso della stessa D.V., e assoluzioni nel merito.

Il procedimento era nato dal caso di un frantoio che sarebbe rimasto senza uno spazio a disposizione per la propria attività.

Erano scattate le accuse per tutti quei lotti concessi invece ad aziende che, trascorsi anche anni dall’assegnazione, non avevano realizzato alcun insediamento.

E, accusati di abuso o omissione d’atti d’ufficio, erano finiti imputati l’allora segretario comunale, D.V., e i dirigenti comunali alternatisi alla guida dell’area tecnica, il geometra V.B. e l’ing. C. V.

Risalendo i fatti al periodo compreso tra il 2007 e il 2009, conclusa l’istruttoria, larga parte degli episodi incriminati sono però risultati prescritti.