LA LETTERA DI DE FILIPPIS AL MINISTERO DELL’INTERNO
“OGGETTO: Gravissima violazione della volontà popolare nella seduta del 24 ottobre 2020, di insediamento del nuovo Consiglio Comunale della città di Fondi (LT) mediante la dichiarazione di incompatibilità, deliberata dalla maggioranza di centro destra, ai danni dell’eletto Dr. De Filippis Raniero Vincenzo candidato sindaco della coalizione “Camminare insieme” -“Partito Democratico” nelle elezioni del 20-21 settembre e 4-5 ottobre. Ripristino della legalità.
On.le Ministro,
chi Le scrive è il Dr. Raniero Vincenzo De Filippis, nato a Fondi (LT) il 6 ottobre del 1954, dipendente di ruolo della Regione Lazio con la qualifica dirigenziale, candidato sindaco alle elezioni amministrative della città di Fondi che si sono svolte il 20-21 settembre e 4-5 ottobre 2020, con la coalizione formata dalla lista civica “Camminare insieme” e “Partito Democratico” ed eletto consigliere comunale con 1750 preferenze, unico rappresentante del centro sinistra. Nelle elezioni anzidette si è verificato che dopo 26 anni di governo di centro destra della città si è andati al ballottaggio grazie anche all’impegno della nostra coalizione che ha posto al primo punto del suo programma la partecipazione attiva dei cittadini al governo della città, facendo propria l’indicazione di don Lorenzo Milani, che risolvere assieme i problemi è fare politica, cercare di risolverli da soli è egoismo. Questo ha fatto si che si riavvicinassero alla politica un nutrito numero di giovani, e che si affrontassero in un clima di condivisione e di capacità di analisi i diversi problemi della città che da anni risente di un declino socioeconomico-culturale, in un clima politico del governo cittadino nel quale è scarsamente presente la partecipazione attiva dei cittadini. Cessate le elezioni vi è stata la convocazione del Consiglio Comunale per la convalida degli eletti per il giorno 24 ottobre 2020, seduta nella quale la maggioranza si è espressa negativamente alla convalida dello scrivente eccependo pretestuosamente una incompatibilità inesistente e provvedendo immediatamente alla surroga. Infatti le strutture amministrative del Comune hanno ricevuto il 23 ottobre 2020, nei tempi indicati, da parte del sottoscritto la dichiarazione di compatibilità ai sensi del D.Legs. n° 267/2000, e di incompatibilità ai sensi del D.Lgs. n° 39/2013 per la quale era in atto già dal 22/10/2020 la procedura di concessione dell’aspettativa non retribuita da parte della Regione Lazio, che ha anticipato la positiva chiusura dell’istruttoria via email in data 23 ottobre e l’ha formalmente concessa con decorrenza 24 ottobre, con determinazione dirigenziale del giorno 26 ottobre 2020 del Direttore Regionale “Affari generali, personale e sistemi informativi”. Lo scrivente pertanto in data 29 ottobre 2020 ha trasmesso al Comune di Fondi istanza di annullamento in autotutela della deliberazione del 24 ottobre 2020 e di convocazione del Consiglio Comunale, che si allega in copia. In data 30 ottobre 2020, sei consiglieri di minoranza, tra cui come primo firmatario il consigliere succedutomi nella surroga, chiedevano la convocazione del Consiglio Comunale per l’annullamento della deliberazione con la quale veniva eccepita la incompatibilità dello scrivente, che è stato fissato pertanto per il giorno 18 novembre. Lo scrivente ha voluto evidenziare direttamente alla S.V. , per proprio conto ma in rappresentanza dei 1750 cittadini e cittadine che lo hanno votato, questo gravissimo comportamento della maggioranza del Consiglio Comunale di Fondi, in quanto lesivo dei diritti costituzionali e ostativo alla presa d’atto della legittima espressione della volontà popolare per il rinnovo del Consiglio Comunale , organo statuario garante della massima partecipazione democratica al governo della città di Fondi. Si chiede pertanto alla S.V., pur nella considerazione della gravità della emergenza sanitaria nazionale in atto, di voler disporre, da parte delle Strutture Ministeriali competenti, la presa d’atto dell’accaduto, la vigilanza sulle procedure in itinere e l’erogazione di eventuali provvedimenti sanzionatori. Tanto si doveva, non per il perseguimento di un diritto afferente alla persona dello scrivente, ma per garantire, mediante le istituzioni preposte, la tutela del voto espresso da 1750 cittadini e cittadine, che non possono essere oltraggiati nei propri diritti da parte di chi intende governare la città di Fondi, contravvenendo ai principi basilari della democrazia.”