Spunta anche un pontino tra i sedici indagati nell’inchiesta per pedopornografia portata avanti dalla polizia postale di Venezia.
Si tratta di un luogotenente della Marina, in servizio a Roma e con una casa a Fondi, perquisita dalla Postale di Latina.
Gli investigatori hanno accertato la divulgazione, cessione e detenzione di numerose immagini, video e foto pedopornografiche, anche in archivi Cloud, da parte degli indagati, quattro dei quali – un sessantenne di Mantova, un trentenne di Brescia, un quarantenne di Modena e un cinquantenne trentino – sono stati arrestati.
I 16, in base alle indagini svolte dalla polizia postale, utilizzavano l’App di messaggistica istantanea Kik Messenger per scambiarsi il materiale pedopornografico, nascondendosi dietro uno pseudonimo.
Nel corso del blitz sono stati sequestrati migliaia di file, decine di smartphone e computer e dalle perquisizioni è emerso che alcuni indagati usavano anche canali Telegram.
“Incessante l’attività di prevenzione e di contrasto della pedopornografia online e, più in generale, di monitoraggio dell’intera rete internet a salvaguardia dei minori e di tutte le fasce deboli”, ha dichiarato il ministro dell’interno Luciana Lamorgese, ringraziando la polizia per l’operazione.
Dal 1 gennaio a oggi sono stati monitorati 23.815 siti ed oscurati 2.423 spazi web.
Sono state inoltre arrestate 39 persone e ne sono state denunciate 792.