E’ stata diffusa nella prima serata di ieri, dai due rappresentanti della Lega, sezione di Formia, Antonio Di Rocco e Nicola Riccardelli una nota contentente l’interrogazione a risposta scritta presentata al sindaco Paola Villa, circa la gestione della società ‘Formia Rifiuti Zero’.
Di seguito il testo della nota diffusa dai rappresentanti della Lega.
“Al sindaco di Formia
Prof. Paola Villa
e p.c. al segretario Generale n.q. di responsabile Anticorruzione

Tuttavia, se immagina che la Lega di Formia si faccia intimorire dalle Sue reiterate omissioni alle richieste dell’opposizione, Le preannunciamo che abbiamo intenzione di rimanere a lungo sul pezzo nell’esclusivo interesse dei cittadini di Formia che pagano regolarmente la tassa sui rifiuti e che hanno il diritto di sapere come vengono spesi i propri soldi.
- Di conoscere se, come da richiesta del Segretario Generale, sia stata correttamente investita l’ANAC circa “un pronunciamento definitivo sugli interpelli, cosi come prospettati in atti”;
- Se la FRZ ha proceduto al recupero coattivo ed obbligatorio di quanto illegittimamente erogato/liquidato agli Organi della FRZ S.r.l., anche al fine di evitare l’avverarsi di eventuali condotte omissive e le conseguenti responsabilità amministrative, erariali e penali;
- Se risulta corrispondente al vero che la FRZ aveva accettato offerte in cui pagava anche la pressatura della filiera della carta e cartone in realtà non dovuta. In particolare la pressatura del cod. 150101 non va pagata dalla FRZ poiché tale attività viene retribuita alle piattaforme direttamente dalle cartiere. In relazione a ciò, parrebbe che per tale codice nel 2019 siano stati pagati € 10,00 a tonnellata fino a giugno ed addirittura € 30,00 a tonnellata (3 volte tanto!!) da giugno a settembre. Sembrerebbe sempre che solo il pronto intervento del vecchio Direttore abbia evitato di proseguire con tale inopinata prassi, riuscendo a farsi restituire anche parte delle somme erroneamente pagate per la pressatura (circa € 9.000,00). Tuttavia sembrerebbe che per il pregresso rimangano ancora non restituite alcune decine di migliaia di euro di cui, ad oggi, non vi è notizia alcuna.