È stata avviata venerdì la revisione del regolamento del Comune di Latina sulle sale giochi e dei giochi leciti, con lo scopo di incidere sulla dipendenza del gioco d’azzardo patologico attraverso restrizioni di orario. Il tema è stato affrontato nelle commissioni congiunte Welfare e Attività Produttive, con lo scopo di inserire nuove limitazioni nell’orario. Per misurare tale decisione, però, sono stati convocati i rappresentanti del settore gioco lecito, per ascoltare le loro posizioni e istanze.
“Gli imprenditori hanno sottolineato la difficoltà economica in cui versano dal periodo del lockdown”, fanno sapere dal gruppo consiliare di Latina Bene Comune. “Il suggerimento dato è stato quello di rivedere le regole e di avviare una concertazione quando si manifesta un problema, circostanziando il tutto. Anche secondo loro è necessario intervenire sulle ludopatie per favorire un gioco sano”.
Il regolamento in questione è stato introdotto dal Comune di Latina nel maggio del 2017. “La scelta di revisionarlo prende le mosse dalla nuova sentenza del Consiglio di Stato sulla regolamentazione del Comune di Guidonia, che detta delle restrizioni orarie per le attività di somministrazione dei giochi leciti: l’amministrazione comunale di Latina si è dunque interrogata sullo stato attuale e sul miglioramento delle misure da mettere in campo, in particolare per la salvaguardia delle persone più deboli”.
“L’obiettivo è spezzare la compulsività del gioco patologico – affermano il presidente della commissione Welfare Emanuele Di Russo e Marco Capuccio, di Attività produttive – e questa è un’azione che mette in campo l’intervento dei molteplici e variegati attori che hanno a che fare con le dinamiche della dipendenza. È stato il primo momento di un percorso di approfondimento e di conoscenza reciproca, per entrare nei panni dei vari portatori di interesse e per fare sinergia sulle strade percorribili”.
“Siamo tutti concordi – aggiungono – nell’essere parte della soluzione del problema e di non volerci schierare su posizione opposte o meramente ideologiche. In tal senso va anche la soddisfazione di tutti e tanti i partecipanti – circa 30 – referenti di associazioni di categoria, associazioni consumatori, Asl, osservatorio regionale, agenzie e uffici che hanno portato il loro iniziale contributo in termini di dati e punti di osservazione che andranno ulteriormente esaminati nelle prossime commissioni. Siamo orgogliosi di appartenere ad una amministrazione tra le prime ad aver attenzionato questo tema e che sta affrontando l’argomento con un approccio olistico e con la consapevolezza dei tanti fattori in gioco, da quello economico delle famiglie degli utenti a quello delle famiglie di chi lavora nel settore a quello delle fragilità e della dipendenza. Nonostante il campo minato di una normativa poco chiara sulla contemperazione dei vari interessi, la nostra attenzione e il nostro impegno è centrato sul tirare fuori il meglio da tutte le parti interessate nella speranza di consolidare alleanze costruttive e efficaci per il bene della nostra comunità”.