Allestita accanto all’ingresso del pronto soccorso del San Giovanni di Dio lo scorso marzo, nei giorni più delicati dell’emergenza sanitaria da Covid-19, nell’ex zona rossa di Fondi da tempo la tenda pre-triage non ospita più i pazienti in attesa di una prima valutazione per possibili contagi da nuovo coronavirus. Ma, in assenza dei soggetti cui era stata destinata, la struttura continua comunque ad ospitare persone. Da settimane è di fatto divenuta un dormitorio abusivo. Il ricovero di fortuna scelto all’occorrenza da diversi senzatetto e bisognosi di varia natura.
Ormai una presenza quasi fissa, al suo interno. Con buona pace degli utenti e del personale del PS, che pure a quanto pare hanno segnalato a chi di dovere l’anomala circostanza. Senza veder cambiare nulla. Rimanendo, quindi, costretti a più riprese – e fino a data da destinarsi – a convivere con clochard e disperati di ogni genere.
Persone che ad onor del vero, a differenza di altri particolari soggetti nel recente passato di stanza tra l’esterno e l’interno del pronto soccorso, finora non hanno creato particolari problemi. Ciononostante rappresentano presenze estranee che mal si conciliano col viavai di personale ospedaliero, pazienti e familiari di questi ultimi, proprio a due passi dal PS. A sentire sanitari e utenti, non tanto (o non solo) una questione di degrado, ma innanzitutto di sicurezza: non è detto che i grattacapi non possano palesarsi in futuro. Almeno tre, spiegano alcuni testimoni, le persone che ultimamente si alternano all’interno della tenda-Covid, soprattutto di notte. Perlopiù stranieri, ma non solo.