Il mercato delle attrezzature per ristorazione

Nel corso degli ultimi 10 anni la domanda nel settore delle attrezzature professionali per la ristorazione è raddoppiata. Fino alla fine degli anni Novanta questo era un business che riguardava mercati prettamente locali, per un giro di affari che sfiorava i 9 miliardi di euro. Adesso si parla di 27 miliardi di euro, per un commercio che è diventato mondiale, a testimonianza del carattere internazionale del food equipment. Il primato in questo ambito spetta al segmento della conservazione e della refrigerazione, che comprende i banchi frigo, le vetrine, gli armadi e tutte le altre attrezzature refrigeranti: qui gli scambi internazionali sono pari a oltre 14 miliardi di euro. Il segmento del lavaggio tocca i 4 miliardi e mezzo, mentre quello della cottura supera gli 8. Le previsioni per il 2022 lasciano ipotizzare che si arrivi fino a 33 miliardi di euro per gli scambi di attrezzature professionali in tutto il mondo.

Dove acquistare le attrezzature per la ristorazione

In Italia, una delle aziende più importanti nel settore della vendita di macchine per ristorazione è Ristodesk, forte di un catalogo che mette a disposizione tutto ciò che può servire per un’attività commerciale in questo settore. Navigando nello store virtuale dell’azienda ci si può imbattere in una grande varietà di macchine alimentari e complementi di arredo per i panifici, per le pizzerie, per i supermercati, per i bar e per gli hotel. Il servizio di assistenza è uno dei fiori all’occhiello di Ristodesk, che mette a disposizione anche le parti di ricambio e gli accessori per tutti i prodotti proposti.


La fascia premium

È soprattutto la fascia alta dei prodotti a essere interessata dalla crescita costante del mercato dei macchinari professionali, per vendite complessive di 2 miliardi e 400 milioni di euro a livello mondiale. Nel 2018 i flussi di commercio mondiale per le fasce di prezzo più alte nel segmento cottura hanno toccato i 5 miliardi e mezzo di euro, pari a quasi il 70% del totale; 10 anni prima non si arrivava al 50%. Notevoli anche i numeri del segmento lavaggio, che ha oltrepassato la barriera del miliardo di euro. Per quel che riguarda il segmento refrigerazione e conservazione, infine, si è passati dal miliardo e 900 milioni di euro del 2008 ai 5 miliardi e 800 milioni di euro del 2018.

L’importanza del commercio mondiale

Risulta evidente che, in questo contesto, acquisisce un’importanza sempre maggiore il commercio su scala mondiale. A livello italiano pertanto si punta con l’export, già protagonista di una crescita globale che probabilmente alla fine di quest’anno avrà superato i 500 miliardi di euro: queste, almeno, sono le previsioni di Sace Simest, vale a dire la società del Gruppo Cdp operativa nel campo dell’internazionalizzazione. Il nostro Paese costituisce uno dei centri più importanti al mondo nel campo delle attrezzature professionali, e si piazza in prima posizione nella classifica delle esportazioni, perfino davanti alla Cina. Il Made in Italy in cucina è anche questo, insomma, grazie a realtà diffuse su tutto il territorio nazionale che costruiscono attrezzature e che innovano.

I macchinari da esportazione

D’altro canto la produzione delle eccellenze italiane nel mondo, come il caffè espresso e la pasta, ma anche il gelato artigianale e la pizza, presuppone il ricorso a macchinari ad hoc. Ma le esportazioni riguardano anche gli impianti per la lavorazione delle carni e quelli per la refrigerazione, oltre agli articoli per la cottura. Alla fine del 2009, complici le conseguenze della crisi, l’export di apparecchiature professionali del nostro Paese superava di poco i 2 miliardi di euro, mentre nel 2018 si è arrivati a 3 miliardi e 800 milioni: segno di una evidente accelerazione delle dinamiche. L’Italia, in particolare, è il primo esportatore a livello globale per ciò che concerne gli apparecchi per la panificazione, coprendo una quota di mercato che supera il 19%. È di quasi il 19%, invece, la quota di mercato che riguarda le esportazioni degli apparecchi di cottura professionali e delle macchine da caffè: in questo caso il nostro Paese condivide il primato con la Germania.

La qualità dei prodotti italiani

I prodotti italiani garantiscono una durata media di 15 anni, ma nel caso degli armadi frigoriferi il ciclo di vita è ancora più lungo. Si tratta di un dato che mette in evidenza gli alti standard di qualità della produzione nostrana; ma questo al tempo stesso vuol dire che il ricorso agli apparecchi di nuova generazione offre opportunità molto significative sia agli utenti che ai produttori. Per gli armadi frigoriferi professionali, per esempio, si punta sul risparmio di energia, che può arrivare fino al 50%. Più in generale, poi, ci si concentra sullo sviluppo di processi di produzione caratterizzati da un alto tasso di innovazione, in grado di garantire un impatto positivo dal punto di vista del calo degli sprechi alimentari.