Mof, tentata estorsione a un procacciatore d’affari: condannato D’Angiò

Quattro anni di reclusione e 1.200 euro di multa.

Questa la condanna inflitta dal giudice del Tribunale di Latina, Mario La Rosa, a Salvatore D’Angiò, 49 anni, di Fondi, abbondantemente noto alle forze dell’ordine, accusato di tentata estorsione ai danni di un procacciatore d’affari di prodotti ortofrutticoli al Mof e arrestato a marzo.


Secondo gli inquirenti, l’imputato avrebbe compiuto una serie di intimidazioni nei confronti della presunta vittima, ricorrendo anche ai social network, con messaggi scritti, audio e video del tipo: “Se non paghi mi prendo un pezzettino piccolo di orecchio, ok?”.

Oppure: “Se non mi paghi ti uccido!!…vengo fino a casa tua e ti stacco la testa…ti scanno come un porco”.

D’Angiò avrebbe poi danneggiato l’auto del procacciatore d’affari, che alla fine ha chiesto aiuto al commissariato di Fondi.

Tutto per cercare di convincere la presunta vittima a consegnare all’arrestato e alla sorella 23mila euro, ritenendo la stessa responsabile di una transazione tra la sorella di D’Angiò e un’azienda di Vibo Valentia.

Disposto un processo, il Mof non si è costituito parte civile e a costituirsi contro D’Angiò è stato soltanto il procacciatore d’affari, rappresentato dall’avvocato Giulio Mastrobattista.

Il giudice La Rosa ha condannato l’imputato, disponendo per lui anche l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e un risarcimento danni di 10mila euro per la presunta vittima, oltre a interessi legali e a 1.400 euro di spese di costituzione.

Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro 90 giorni.