Otto mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena.
Questa la condanna inflitta dal giudice del Tribunale di Latina, Enrica Villani, a un 45enne indiano, accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni nei confronti della compagna di cinque anni più giovane e della figlia di quest’ultima, che all’epoca dei fatti aveva sei anni.
Il caso emerse nel 2014. Dopo aver notato dei problemi della bambina a scuola e raccolte le prime confidenze dalla madre della piccola, i servizi sociali del Comune di Cisterna interessarono della vicenda la Polizia.
Spuntò così fuori la storia che la donna si era legata al 45enne dopo la morte del marito e che, insieme alla sua bambina, vivevano in un pollaio adattato ad abitazione.
Secondo gli inquirenti, la donna, che avviate le indagini cercò rifugio in una struttura protetta, veniva violentata dall’imputato e picchiata, con la piccola costretta ad assistere tenendo le braccia alzate.
Il 1 aprile 2014 sempre la donna sarebbe stata picchiata, riportando una prognosi di 21 giorni, e abusata sessualmente.
Infine un lungo elenco di maltrattamenti che il 45enne avrebbe inflitto alla compagna e alla bambina quando, ubriaco e drogato, le avrebbe picchiate, costrette a stare in ginocchio davanti a lui e tirate per i capelli.
La donna e la minore hanno però poi ridimensionato le accuse e, mentre è in corso un procedimento per violenza sessuale, il giudice Villani ha condannato il 45enne, difeso dall’avvocato Alessandro Farau, solo per l’accusa di lesioni, assolvendolo da quella di maltrattamenti.
Una sentenza emessa a fronte di una richiesta di condanna a tre anni e mezzo di reclusione avanzata dal pubblico ministero.