Corse truccate e maltrattamenti sugli animali: arriva l’assoluzione

Si è svolta nella giornata di lunedì, davanti il Giudice Monocratico del Tribunale di Cassino, l’udienza conclusiva del procedimento penale, durato circa 7 anni, a carico dell’allenatore e del proprietario della Bacio Terracino, una tra le più note e storiche scuderie di cavalli trottatori in attività.

La vicenda trae origine da una corsa svoltasi presso l’Ippodromo del Garigliano, a Santi Cosma e Damiano: la trottatrice Pashman Light vinse la gara a mani basse, facendo registrare un tempo record di 1.14 minuti, risultando però, in seguito a dei controlli antidoping effettuati nell’immediatezza dall’Unire, positiva a sostanze dopanti nel sangue.


L’avvocato Gaspare d’Elia

Il giudice, all’esito dell’istruttoria dibattimentale, nonostante la richiesta di condanna del pubblico di ministero per i reati di maltrattamento sull’animale e frode sportiva, ha deciso di accogliere le doglianze dei difensori. Ovvero Enrico Pagnotta dello studio legale Trofino e Gaspare D’Elia, che hanno tra le altre cose rappresentato come l’alterazione del sangue e la positività ai controlli antidoping potesse essere stata causata dalla banale applicazione di una pomata atta a lenire le punture di insetto, finalizzata esclusivamente al benessere della cavalla.

Il giudice, pertanto, aderendo alla ricostruzione proposta dai difensori ha assolto dai reati ascritti il proprietario della scuderia e l’allenatore di Pashman Light, ritenendo genuine le capacità atletiche della cavalla e la relativa prestazione.