Assembramenti, disagi per i diportisti e caos: a Ponza un’estate difficile

Assembramenti, violenze e danneggiamenti ad opera dei cosiddetti pariolini e tante difficoltà in porto.

L’ordinanza emessa il 15 luglio scorso dal sindaco Franco Ferraiuolo non sembra sinora aver risolto i problemi che si stanno registrando a Ponza, partendo da quelli del mancato rispetto delle norme per la prevenzione dei contagi da coronavirus.


Il primo cittadino, dopo che l’isola lunata è diventata un caso, si è deciso a firmare un provvedimento con cui ha imposto agli armatori dei mezzi che collegano Ponza con la terraferma di controllare la temperatura ai passeggeri al momento dell’imbarco, ha vietato lo sbarco a quanti giungono con mezzi nautici privati, “salvo per comprovati”, ma non ben specificati, “motivi di urgenza, di salute o di forza maggiore”, comunicando tali eventuali sbarchi alle forze dell’ordine, e ha consentito allo stesso tempo a chi giunge con mezzo privati di sbarcare solo nei due punti riservati in porto ai tender, prendendo contatto con il personale addetto e facendosi misurare la temperatura prima di scendere a terra, operazioni quest’ultime possibili dalle 8 alle 10.30 e dalle 19.30 alle 24.

Con la stessa ordinanza il primo cittadino ha inoltre stabilito che non c’è alcun problema per far scendere a terra quanti sono ormeggiati ai pontili, purché il personale dei pontili misuri prima loro la temperatura, ha ribadito il divieto di assembramenti e l’obbligo, quando in strada non è possibile mantenere il distanziamento sociale, della mascherina.

Un provvedimento che sta mandando in fibrillazione e suscitando notevole malumore tra quanti con yacht e barche hanno scelto di far rotta verso Ponza, ma che non sembra stia risolvendo i veri problemi.

Non c’è del resto ancora traccia di sanzioni o chiusure di locali in cui vengono tollerati gli assembramenti e, visto l’afflusso di turisti, diversi imprenditori confermano che sono aumentati gli abusivi soprattutto nel noleggio barche.

Senza contare, restando sempre al problema dei controlli, alla piaga dell’esercito di minori da soli in vacanza a Ponza che, con nottate ad alta gradazione alcolica, creano disagi a residenti e quei turisti che puntavano a un luogo tranquillo ed esclusivo.

Una situazione che sta mettendo solo in difficoltà i tanti operatori che da anni investono sull’isola e che quest’anno si sono sobbarcati altre spese per essere in regola con le norme per la prevenzione del Covid-19 e pesante per chi sperava in un soggiorno sull’isola senza assembramenti pericolosi.